Gara: Asso pigliatutto
- F1 -
La gara, intesa come competizione, tra le F.1 non è praticamente
mai
esistita, visto che Schumacher già al 2° giro si mette
a fare melina,
vedendo scomparire alle sue spalle il fratello. Da quel momento
in poi
Michael ha solo dovuto decidere di quanto vincere, quanto impressionare
gli
avversari e quanto umiliarli. Seguendo gli attuali dettami in
fatto di
pretattica, il campione del mondo si è limitato ad un solo
spettacolare
giro veloce al rientro dalla seconda sosta e per il resto si è
messo a
girare metodicamente poco più veloce delle Williams o,
nel finale di gara,
al ritmo dei doppiati.
- F2 -
Prestazionalmente domina ancora la Renault, che sarebbe in grado
di mettere
a segno una doppietta, ma il progetto mostra ancora la sua scarsa
affidabilità ed entrambe le vetture sono costrette praticamente
al ritiro.
Chi ne approfitta? Ma è ovvio, le solite Sauber, in stato
di grazia per via
dei pneumatici, così come le Arrows e la Bar di Panis.
Eroe del GP
M. Schumacher:
due sole parole: Grand Chelem. Pole, vittoria, giro veloce,
in testa dall'inizio alla fine, suoi tutti I migliori tempi di
settore sia
in qualifica che in gara. Tutti I dati di un dominio schiacciante.
I leoni
Heidfeld:
maledettamente concreto, come sempre.
Massa: ha il passo del compagno in gara, regge
bene sotto pressione. Deve
solo migliorare in qualifica.
Panis:
a differenza di Villeneuve fa qualcosa per guadagnarsi la pagnotta.
Trulli:
uno dei migliori del Gp di ieri, frenato solo dalla squadra che
gli
fornisce materiale scadente. Certo, per il novello Alesi di arrivare
in
fondo non se ne parla.
Il limbo
Coulthard:
in qualifica patisce, ma in gara si riscatta, sopratutto nel
duello tutto inglese con Button. Non si può ottenere molto
di più con la
MP4-17.
Montoya:
forse la lunga permanenza in F.1 gli nuoce. Da due gare stiamo
vedendo un pilota abulico che le prende regolarmente dal compagno
di
squadra e si rassegna a gare da tassista.
Frentzen:
mille volte dato per finito, è ancora qui a smentire tutti
con la
gara di ieri.
I bocciati
R.Schumacher:
passo falso per il fratellino. Distrazione? Noia? Pressione? MahS.
Sato:
la macchina ha le sue colpe, ma questa volta il giapponese ci
mette
del suo.
Villeneuve: disastroso. Si è completamente arreso.
Sorpassa un Bernoldi
agonizzante ed ha un po' di copertura televisiva, ma se riflettiamo
che
Bernoldi non ha mai preso un punto in F.1 e Villeneuve è
stato campione del
mondo, il raccapriccio è legittimo
Button: quella di dare strada agli avversari sta diventando
una brutta
abitudine, e non è certo una di quelle che contraddistinguono
i campioni
(cfr. Senna, Brasile 1992). Se poi la strada non la dà
quando deve favorire
il compagno di squadra...
Irvine:
tenta di rubare al sabato con il vecchio trucco della benzina
irregolare, domenica rientra nei ranghi. Mancando le Minardi accetta
di
buon grado di fare da vettura-scopa
De la
Rosa: in spagna non combina mai molto, anzi tende ad uscire
sempre
nella stessa curva...e dire che è il circuito di casa!
Bernoldi:
ancora una volta non termina la gara, ma fino a quel momento era
stato molto scarso, viste le potenzialità della Arrows
a Barcellona.
McNish:
invisibile.
Non giudicabili
Barrichello:
peccato, sta disputando la sua migliore annata, sarebbe potuto
essere l'unico avversario (sebbene dal destino segnato) di Schumacher
ed
invece la Ferrari lo appieda ancora una volta, addirittura prima
della gara
Raikkonen:
peccato, la sfortuna se la sta prendendo un po' troppo con lui.
Fisichella:
poco più di 20 giri...in due gare!
Salo: ai box dopo 3 giri per una foratura.
Il
mio punto di vista
Formula miseria
Al di là
della doratissima Ferrari, sempre più splendente e sponsorizzata,
quella che abbiamo di fronte è una F.1 in cui regna la
miseria.
La miseria di un sorpasso solo in tutta la gara, la miseria di
top team da
500 miliardi a stagione che dichiarano che il loro obbiettivo
è il secondo
(!) posto nel mondiale costruttori, la miseria di squadre che
licenziano
persone a grappoli e bloccano lo sviluppo già alla 5. gara,
la miseria
delle monoposto stellari che perdono I pezzi per strada, la miseria
dei
sorpassi ad 80 km/h in corsia box.
Ma non è solo questo, se volete possiamo aggiungere anche
la tristezza
dell'ennesimo mondiale aggrappato alla speranza che delle gomme
funzionino,
la contraddizione di un titolo mondiale da spartire tra due fratelli
(e lo
stesso manager), dei piloti di valore che per la loro nazionalità
o per i
pochi soldi sono costretti su monoposto fallimentari...
Forse alla F.1 serve un momento come questo per capire quanto
sia caduta in
basso sul piano dello spettacolo e dell'immagine che fornisce
al mondo
esterno. Pare che gli sponsor se ne stiano andando, era ora. Forse
è la
volta buona che questo sport dalle multinazionali torna in mano
agli uomini.
Ci credo poco, ma mi piace sognare.