Emanuele Pirro, ex pilota con poca Formula 1 all'attivo, ma con ben cinque vittorie e nove podi nella mitica 24 Ore di Le Mans, quest’anno ha fatto parte della giuria di Formula 1 in occasione di diversi Gran Premi. Domenica scorsa a Jeddah non era presente per la penultima gara del mondiale 2021 che vede appaiati Verstappen ed Hamilton alla vigilia dell'ultilma gara, ma ha commentato il caos scatenatosi durante il GP dell'Arabia Saudita ai microfoni del Corriere dello Sport, attaccando i team principal di Red Bull e Mercedes, Christian Horner e Toto Wolff, e difendendo Micheal Masi, delegato alla sicurezza in Formula 1.
L'ex pilota italiano attacca i team principal sul caos causato domenica scorsa: "Mi sarebbe piaciuto esserci, ma da appassionato è meglio godersela da casa. In sala Steward serve concentrazione e il GP non te lo gusti. È stato molto eccitante, forse troppo, perché a un certo punto tutto si è accelerato in una serie di eventi articolati e complessi. Difficile da comprendere appieno per chi non è addetto ai lavori. Si è andati oltre l’intensa ma sana rivalità sportiva. Ho avuto l’impressione che il motto fosse “vincere a qualsiasi costo”, con un’escalation di tensione. Molta responsabilità è dei team principal che, invece di gettare acqua sul fuoco, si sono affrontati verbosamente. Dovrebbero raffreddare gli animi e aiutare i piloti a non commettere sciocchezze potenzialmente pericolose".
L'ex pilota italiano difende Masi
Secondo Pirro al direttore di gara Micheal Masi sono state rivolte critiche ingiuste: "La prassi è piuttosto semplice: quando un pilota compie una manovra ritenuta irregolare, il direttore di gara può offrire al team la possibilità di restituire la posizione impropriamente acquisita. E’ successo proprio a Verstappen in Bahrain all’inizio della stagione, e senza scandalo. È chiaro che se la squadra rifiuta, il direttore segnala alla giuria, che poi quasi certamente sanziona. A Jeddah questa offerta è diventata una tempesta perfetta perché la gara è stata interrotta e lo scambio poteva solo essere fatto invertendo le posizioni in griglia, e poi perché le comunicazioni via radio sono state trasmesse in Tv".
Pirro non è d'accordo su questa possibilità di utilizzare un gruppo fisso di steward professionisti durante le gare: "In passato un esperimento non ha funzionato: si finì per pensare a possibili favoritismi. Guardiamo alla giustizia sportiva od ordinaria: le leggi sono uguali per tutti, ma i giudici cambiano. Immaginiamo se nel calcio il miglior arbitro seguisse sempre la miglior squadra".
Pirro non vuole credere che Verstappen cercherà l'incidente con Hamilton: "Sono campioni e sanno quello che fanno: la tamponata di Jeddah si è innescata per un malinteso, nel tentativo di ognuno dei due di essere più furbo dell’altro. L’opportunità di trarre vantaggio da una collisione, però, sta spingendo Max un po’ oltre i confini del duello duro ma corretto".