Il Gran Premio degli Stati Uniti è una delle gare storiche del campionato di F1. A differenza di molti GP, non si è disputato sempre sullo stesso circuito. Se ne sono susseguiti ben otto: Sebring, Riverside, Watkins Glen, Dallas, Detroit, Phoenix, Indianapolis e Austin. Racconteremo tre GP degli Stati Uniti che sono passati alla storia. Ma prima un po' di numeri e storia.
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La prima edizione si è disputata nel 1959 sul circuito di Sebring, per un totale di 42 volte, per poi passare a Riverside l'anno successivo ed infine trovare una sede stabile nel circuito di Watkins Glen, dove la corsa si tenne per venti edizioni consecutive. Nel frattempo, nel 1976 si corse anche sul tracciato cittadino di Long Beach, mentre tra il 1981 e il 1991 la Formula 1 fu di scena su tracciati cittadini più o meno estemporanei nelle città di Las Vegas, Detroit, Dallas e Phoenix. Il Gran Premio degli Stati Uniti del 1984 ebbe la denominazione ufficiale di Gran Premio di Dallas per distinguerlo dal Gran Premio di Detroit, ma nell'albo d'oro è stato inserito ufficialmente nel Gran Premio degli Stati Uniti d'America. Il Gran Premio di Las Vegas, corso nel 1981 e nel 1982, ha invece un suo albo d'oro poiché in quei due anni a Long Beach si corse il Gran Premio degli Stati Uniti-Ovest. Dopo quasi un decennio di assenza si tornò ad Indianapolis nel 2000. La gara rimase nel celeberrimo impianto dell'Indiana fino al 2007 ed ospitò in totale otto edizioni, tra cui quella controversa del 2005, di cui racconteremo dopo. Nel 2012 si tornò negli USA, ad Austin, dove si corre tuttora tranne nel 2020 quando il GP fu cancellato per la pandemia da Covid-19. Il pilota più vincente è Lewis Hamilton con sei vittorie, seguito da Ayrton Senna e Michael Schumacher (cinque). La scuderia che ha vinto di più. invece, è la Lotus con dieci successi, seguita da Ferrari (otto) e McLaren (sette). Il circuito è uno dei pochi nel calendario della Formula 1 a girare in senso antiorario (gli altri sono Baku, Interlagos, Singapore, Abu Dhabi, Imola e Jeddah).
La corsa vide la vittoria di Bruce McLaren su Cooper-Climax, il neozelandese vinse il suo primo Gran Premio in Formula 1 all'età di 22 anni e 104 giorni. Il record verrà battuto solamente al Gran Premio d'Ungheria 2003 da Fernando Alonso su Renault, vincitore a 22 anni e 26 giorni. Grazie al quarto posto in gara Jack Brabham, che raggiunse il traguardo spingendo a braccia il suo veicolo senza più carburante, si laureò Campione del Mondo con 4 punti di vantaggio su Tony Brooks su Ferrari e 5,5 sul compagno di scuderia Stirling Moss. Si tratta dell'ultimo Gran Premio, fino al Gran Premio di Monaco 1994, senza campioni del mondo al via.
1974 A Watkins Glen Fittipaldi e Regazzoni appaiati come Verstappen ed Hamilton nel 2021
Per la prima volta nella storia del Campionato mondiale di Formula 1 due piloti, Emerson Fittipaldi su McLaren e Clay Regazzoni su Ferrari, si trovarono appaiati in classifica, giunti alla gara finale (evento ripetutosi proprio nell'ultima stagione con Verstappen ed Hamilton). C'era anche un terzo pilota in corsa per il titolo, Jody Scheckter su Tyrrell, staccato di 7 punti dal duo di testa. Il sudafricano avrebbe vinto il campionato in caso di vittoria della gara, con Fittipaldi che non avrebbe dovuto fare più di un punto, e Regazzoni che non avrebbe dovuto fare più di due punti. Tra Regazzoni e Fittipaldi, invece, chi fosse giunto prima dell'avversario, e nella zona dei punti, sarebbe diventato campione del mondo. Se entrambi non avessero colto punti, escludendo le ipotesi legate alla vittoria di Scheckter, avrebbe vinto il titolo Fittipaldi, che aveva vinto, in stagione, tre gran premi contro il solo gran premio vinto da Regazzoni. Emerson Fittipaldi giunse quarto, conquistando il suo secondo titolo iridato, visto che Regazzoni arrivò soltanto undicesimo.
2005 Il Gran Premio farsa con sole sei vetture al via
La gara ha visto solamente sei piloti al via a causa del ritiro alla fine del giro di ricognizione delle vetture gommate Michelin per problemi di sicurezza, dato che la casa francese non riteneva sufficientemente affidabili i propri pneumatici per la percorrenza ripetuta della curva finale sopraelevata a velocità di gara, specialmente dopo l'incidente occorso al tedesco della Toyota Ralf Schumacher nelle prove libere. Tutte le vetture si schierarono comunque in griglia nei tempi previsti dal regolamento: apparentemente la gara si sarebbe corsa normalmente, nonostante i dubbi sull'affidabilità delle gomme francesi. Al termine del giro di ricognizione però, con grande sorpresa del pubblico, le vetture gommate Michelin imboccarono tutte la corsia dei box ritirandosi, lasciando in griglia solo le sei vetture gommate Bridgestone. Alla fine fu doppietta Ferrari con l'unica vittoria in stagione della Rossa con Micheal Schumacher seguito dal compagno di scuderia Rubens Barrichello, terzo Tiago Monteiro su Jordan che saliva sul podio dopo quasi due anni.
Secondo voi quale storia ci racconterà il Gran Premio degli Stati Uniti nel 2022?