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04/02/2022 17:30:00

Red Bull: Albon e Gasly insegnamenti su come prendersi cura dei propri talenti


News di Marco Sassara

L’accademia Red Bull negli anni è stata capace di sfornare una miriade di talenti dalle proprie file. La lista è davvero lunga, anche se poi, bisogna però dire come tanti di questi piloti non siano poi riusciti a farsi largo in F1 e di conseguenza si sono ritrovati costretti a voltare pagina e cercare futuro altrove. Ne sono due grandi esempi Jean-Eric Vergne e Sebastien Buemi che hanno trovato maggiore fortuna all’interno del campionato mondiale di Formula E.

Un pilota che ha sicuramente avuto una sorte peggiore è stato Daniil Kvyat, che dopo aver fatto il grande salto da Toro Rosso a Red Bull, si è ritrovato a subire una pesante e dolorosa retrocessione nel team gemello e successivamente ad abbandonare la categoria riuscendo a mantenere un contatto soltanto attraverso un ruolo da terzo pilota. Stessa sorte sembrava potesse esser destinata sia a Pierre Gasly che ad Alexander Albon, ma fortunatamente Red Bull ha pensato per loro un diverso percorso evitando ad entrambi il fato del pilota russo.

Questo perché grazie alle esperienze maturate con Alex e Pierre, la casa austriaca è riuscita a comprendere maggiormente gli errori del passato e ad aiutare i propri piloti nei momenti di maggiore criticità. Almeno questo è quanto ha affermato il direttore sportivo Red Bull Jonathan Wheatley al ‘Jack Threlfall Show’: Con Alex abbiamo imparato moltissimo, anche come aiutare i giovani a superare le difficoltà. Alex è un giovane straordinario. Un pilota fantastico, serio e davvero veloce”.

Gasly è pronto per il grande passo

“Con Pierre avevamo vissuto la stessa situazione. Ma ha continuato a credere in sé stesso e ora che è tornato in una squadra più piccola sembra aver ritrovato fiducia nelle proprie capacità. Penso, sinceramente, che Pierre sia pronto per fare il prossimo passo in avanti ora." Dal suo ritorno in AlphaTauri il francese ha effettivamente dato il meglio di sé. Ha sempre battuto il proprio compagno di squadra, ha centrato la sua prima vittoria nel 2020 a Monza e ottenuto un podio al Gp d’Azerbaijan 2021.

Gasly è giunto ad un punto di svolta. Può considerarsi un pilota già con un discreto bagaglio d’esperienza e se vorrà davvero inseguire il sogno di laurearsi un giorno campione del mondo, dovrà per forza di cose mirare a fare il suo ingresso in un top team (Il francese ne ha parlato anche qui).

Albon: quando essere caparbi a volte premia

Sia per Pierre che per Alex è stato sicuramente complicato esordire in Red Bull affianco ad un pilota di talento come Max Verstappen, questo li ha destabilizzati. Se per Gasly però le cose sembrano essersi incanalate nel verso giusto diventando il leader del box faentino, per Alex il percorso è stato più difficoltoso. Red Bull ha creduto nelle sue capacità per quasi due stagioni per poi preferire Perez al suo posto al termine della stagione 2020.

Albon si è ritrovato così relegato a pilota di sviluppo del team per un intero anno. Ruolo che però ha portato avanti con estrema professionalità e impegno, cosa che lo ha poi premiato riuscendo a trovare spazio in Williams e tornare ufficialmente a far parte dello schieramento di partenza nel 2022.

Alex non si è lasciato sopraffare dalle emozioni e ha continuato a lavorare con grande dedizione, possiede una grande resilienza ha proseguito Wheatley andando poi a spiegare le ragioni che avevano spinto il team a puntare su Perez a fine 2020. "Volevamo vincere il Campionato Costruttori. Non ci bastava competere per il solo Campionato Piloti. Avevamo bisogno di due piloti che fossero in grado di essere entrambi davanti. Credo che l’esperienza di Perez ci abbia reso più forti”.

Foto: Red Bull