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08/02/2022 17:00:00

Marko: Non avremmo mai vinto continuando ad utilizzare i motori Renault


News di Marco Sassara

La Red Bull, sin dall’esordio in F1 (2005) fino al 2021, si è sempre dovuta appoggiare ad un fornitore di motori esterno per poter schierare le sue vetture sulla griglia di partenza. Dopo diversi tentativi, tra cui anche Ferrari, la casa austriaca decide di passare a Renault nel 2007. Un matrimonio che inizierà pian piano a dare i suoi frutti e attraverso il quale Red Bull e Sebastian Vettel riuscirono a laurearsi campioni del mondo per quattro anni consecutivi dal 2010 al 2013.

Purtroppo però, Renault non riuscirà a presentarsi al via della nuova era turbo-ibrida con un progetto degno della concorrenza. Tra il fornitore e la casa di Milton Keynes i rapporti incominciano ad incrinarsi, tanto che Red Bull decide di differenziare il software dei propulsori messi in dotazione dai francesi ribattezzandoli con il nome del main sponsor Tag Heuer (2016-2018).

I vertici Red Bull non sono affatto soddisfatti e nonostante abbiano ricevuto sempre il pieno sostegno di Renault per tutta la durata della partnership, si decide di voltare pagina e nel 2019, dopo aver fatto testare le power unit nipponiche ai cugini della Toro Rosso per un anno, il team passa ufficialmente alla motorizzazione Honda. Un cambio necessario che poi porterà al trionfo di Max Verstappen nel 2021.

Red Bull non si è mai pentita delle modalità con cui ha chiuso i rapporti con la casa francese, con la dirigenza e gli alti esponenti del team a non perdere mai occasione per evidenziare come la loro scelta di abbandonare quella partnership sia stata ovviamente corretta: "Sapevamo per certo che non avremmo potuto vincere il campionato con i motori Renault" ha recentemente affermato Helmut Marko agli austriaci di ‘Autorevue’.

Una decisione che anche il pilota olandese ha sempre appoggiato, sicuro che fosse la chiave che lo avrebbe condotto al successo. Max ci ha sempre supportato. Qualunque cosa sarebbe accaduta sarebbe stato al nostro fianco” ha continuato il consulente un po’ a sottolineare come per Red Bull fosse importante poter contare su un propulsore creato su misura per la propria vettura invece di esser costretti ad adattare telaio e aerodinamica attorno ad un motore pensato per funzionare al meglio su un’altra monoposto.

L’impegno e la determinazione del pilota sono stati però essenziali per fare il passo successivo, quello decisivo per poter sfidare Mercedes ad armi pari. Per questo, conclude Marko: “Max è stato sempre messo al corrente dei nostri piani, anche prima di iniziare a collaborare con Honda. Veniva costantemente aggiornato sugli sviluppi”. Un approccio limpido e sereno che ha permesso sia ai nipponici che alla Red Bull di crescere e raggiungere il suo obiettivo. Vincere il campionato assieme a Verstappen.

Per Red Bull ora si apre un’altra fase della propria storia. Da quest’anno inizierà a prendersi gradualmente cura dei propulsori Honda fino ad entrare in possesso della completa gestione entro l’inizio del 2023. Una volta abbandonato definitivamente il ruolo di cliente per il team verrà il momento di mostrare le proprie doti in qualità di costruttore. Vedremo di cosa saranno capaci.

Foto: Red Bull