Il Gp d’Olanda ha vissuto un totale di 31 edizioni valide per il campionato mondiale di Formula 1 e due non ufficiali svoltesi nel 1950 e 1951. Il circuito di Zandvoort si è prestato come fisso palcoscenico dell’evento orange. Dal 1952 al 1985 l’appuntamento ha saltato soltanto quattro stagioni: 1954, 1956, 1957 e 1972. In tutto questo lasso di tempo il tracciato (molto simile ad un cerchio di 4.193 km) subisce sostanzialmente tre modifiche significative. La prima viene condotta tra il 1971 e 1973 andando a riguardare l’ultimo tratto della pista con l’introduzione di una variante a sostituire le vecchie curve 12 e 13.
La seconda avviene tra il 1979 e 1980, il circuito vede l'inserimento di un’altra variante piuttosto marcata nel suo tratto centrale, al posto delle curve 9 e 10. Uscito dalla scena mondiale nel 1985, il tracciato subisce li suo più grande cambio di layout all’alba del nuovo ritorno in categoria previsto inizialmente per la stagione 2020. Purtroppo la gara viene annullata a causa della pandemia ed effettuerà il proprio debutto ufficiale soltanto a settembre del 2021 (dopo ben 35 anni). Gli organizzatori, avendo firmato un contratto triennale con i vertici della F1, si sono assicurati una permanenza in calendario almeno fino al 2023.
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Statistiche del GP d’Olanda
Tante edizioni significano anche molti e diversi vincitori. Jim Clark, con 4 vittorie ottenute sul circuito di Zandvoort (tutte su Lotus-Ford nel 1963, 1964, 1965 e 1967), è il pilota che ha vinto più edizioni del Gp d’Olanda. L’ultima vinta nel 1967, un anno prima della prematura morte avvenuta mentre disputava una gara di Formula 2 sul circuito di Hockenheim, aveva 32 anni. Al secondo posto troviamo Jackie Stewart e Niki Lauda, entrambi a quota tre ed un fitto numero di piloti ad aver centrato due vittorie: Alberto Ascari, James Hunt, Alain Prost e Jack Brabham.
Per quanto riguarda l’albo d’oro delle scuderie, al comando troviamo la Ferrari con 8 trionfi (2 da Ascari e Lauda, con Wolfgang von Trips, Jackie Ickx, Didier Pironi e René Arnoux ad aver maturato un solo successo). Segue la Lotus ad aver vinto 6 gare (3 da motorizzata Climax e 3 Ford) e la McLaren a ricoprire il gradino più basso del podio con 3 vittorie (una con Ford e due assieme a Porsche). Essendo tornato in calendario quest’anno, il record del circuito è stato ottenuto nel corso delle qualifiche dell’edizione 2021. Il più veloce al sabato è risultato Verstappen, al volante della Red Bull RB16B. Il pilota di casa ha impiegato 1’08’’885 a percorrere i 4.259 Km del circuito di Zandvoort.
Storie del GP d’Olanda
Delle tante edizioni del Gp d’Olanda quelle che abbiamo scelto di raccontarvi riguardano tre importanti momenti nella storia di tre grandi piloti. Il primo, quello vinto da James Hunt nel 1975 che segnò il ritorno di un pilota inglese sul gradino più alto del podio (un evento che non accadeva dal trionfo di Peter Gething al Gp d’Italia 1971). Con il secondo narreremo l’ultima vittoria in carriera ottenuta da Niki Lauda (1985) mentre infine parleremo del successo casalingo di Max Verstappen conquistato nel corso dell’ultima stagione di F1.
1975 – James Hunt riporta la bandiera inglese sul gradino più alto del podio
La gara (8° appuntamento stagionale) venne posticipata per un temporale che colpì la pista alla mattina. Alla partenza Niki Lauda (scattato dalla pole su Ferrari) mantenne il comando davanti a Jody Scheckter (Tyrrell – Ford). Più dietro Vittorio Brambilla e Patrick Depailler collisero con l'italiano che dovette ritirarsi e il francese fu costretto a ricorrere ad una sosta ai box. Alle spalle di Scheckter si pose l'altro ferrarista Clay Regazzoni, seguito da James Hunt (Hesketh-Ford Cosworth), Jochen Mass, Tom Pryce, ed Emerson Fittipaldi. Niki Lauda riuscì a condurre la gara incontrastato nei giri iniziali, ma nonostante dal box della Ferrari venisse invitato a fermarsi ai box, l’austriaco decise di proseguire (curiosità: al momento della sosta Ronnie Peterson colpì, in uscita dal box, Luca Cordero di Montezemolo, provocandogli fratture a braccio e caviglia).
Lauda decise di cambiare le coperture al 13° dei 75 giri previsti; in testa si trovò così Clay Regazzoni, seguito da un agguerrito James Hunt che, grazie all'azzardo delle gomme da asciutto, segnava tempi di circa dieci secondi a giro più rapidi di quelli degli avversari. Dopo la sosta di Regazzoni, l'inglese si ritrovò primo, seguito da Jean-Pierre Jarier, che aveva appena superato Lauda. Di seguito trovavamo Emerson Fittipaldi, Jody Scheckter, Clay Regazzoni, Tom Pryce e Carlos Reutemann.
Il podio del Gp d'Olanda 1975 (fonte: twitter)
Dopo molti giri trascorsi alle spalle di Jarier, al 41° passaggio Lauda riesce finalmente ad averne la meglio e a salire in seconda posizione. Purtroppo, nel portare l’attacco, il motore dell’austriaco andò in fuorigiri e questo penalizzò la gara del pilota Ferrari nel finale di gara. Quattro giri più tardi lo stesso Jarier fu costretto al ritiro per un problema allo pneumatico. Alla 45° tornata la classifica vedeva in testa Hunt, seguito da Lauda, Scheckter, Regazzoni, Reutemann e Peterson.
La Ferrari di Lauda era molto più veloce nella parte mista mentre Hunt godeva di un vantaggio sia nei curvoni veloci che sul dritto. Oltre il duello tra Hunt e Lauda per il primo posto la gara visse un inteso duello tra la Tyrrell di Jody Scheckter e Regazzoni, per la terza piazza, che si concluse al giro 67 col sorpasso dell'elvetico e il successivo ritiro di Scheckter, ormai col motore fuori uso. Al 69º giro, Ronnie Peterson, quarto, fu costretto al ritiro per mancanza di carburante. Hunt riuscì a resistere a Lauda e a conquistare la prima vittoria per lui e per la Hesketh. Curioso l'errore in cui incappò la televisione olandese che indicò il termine della gara ben 3 giri prima dell'effettiva conclusione, generando un po' di caos ai box. Hunt divenne così il primo inglese dai tempi di Peter Gethin (Gran Premio d'Italia 1971) a vincere un gran premio mondiale. Il secondo e terzo posto permise alla Ferrari di prendere largo nel cammino iridato e a Lada di guadagnare punti verso la conquista della sua prima corona.
1985 – L’ultima perla di Niki Lauda
L’austriaco si presenta ai blocchi di partenza del mondiale da campione in carica dopo aver ottenuto il suo terzo sigillo durante il 1984. Ciononostante per l’austriaco il 1985 si rivelò una stagione a dir poco al di sotto delle attese. La vittoria da lui ottenuta nel corso del Gp d’Olanda di quell’anno non sarà soltanto la sua ultima in carriera, ma anche l’unica che riuscirà a conquistare all’interno di quella stagione.
Zandvoort è l’11° appuntamento in calendario e le qualifiche non si concludono nel migliore dei modi per l’allora portacolori McLaren. Sono Nelson Piquet (Brabham - BMW), Keke Rosberg (Williams-Honda) e Alain Prost (McLaren-Porsche) a scattare dalle tre posizioni. Niki Lauda si qualificherà soltanto decimo con l’altra McLaren. Allo spegnimento dei semafori però, Piquet resta bloccato sulla griglia di partenza, perdendo così ogni speranza di lottare per la vittoria. Il più lesto ad approfittare dell’imprevisto è Keke Rosberg. Nel frattempo Lauda dà inizio ad una paziente rimonta mettendo in risalto la sua impeccabile qualità di stratega anticipando la sosta ai box. La mossa del pilota della McLaren avviene poco dopo il ritiro di Rosberg, costretto a rientrare in pit-lane con il motore in fumo.
Il podio del Gp d'Olanda 1985 (fonte: twitter)
Sfruttando i vantaggi delle gomme più fresche, il campione in carica risale addirittura fino alla 1° posizione, complice anche la sfortuna del compagno di squadra Prost, bloccato da un imprevisto durante il cambio gomme. A quel punto, il francese rientra in 3° posizione alle spalle del suo futuro ed acerrimo avversario Ayrton Senna (Lotus), anch’egli protagonista di una gara senza sbavature con la sua Lotus. Alain riesce a completare la manovra di sorpasso soltanto pochi giri più tardi sfruttando il propulsore Porsche, più prestante di quello Renault.
La battaglia sul finale di gara tra i due compagni di box McLaren è davvero avvincente. Le gomme dell’austriaco sono molto usurate e per resistere agli attacchi del francese per poco i due non danno vita ad un pericoloso tamponamento. Nonostante tutto Niki riesce a tagliare il traguardo per primo e ad ottenere dunque quella che sarà la sua ultima vittoria in carriera.
2021 – Verstappen è il primo olandese a vincere in patria
Dopo aver ottenuto una straordinaria pole al sabato davanti al rivale Lewis Hamilton (Mercedes), Max Verstappen (Red Bull) riesce a tenere il comando della gara allo spegnimento dei semafori. Seguono le due Mercedes del britannico e del finnico Valtteri Bottas. Gasly, Leclerc e Sainz mantengono inizialmente le proprie posizioni con Alonso che scattato dalla nona casella riesce a mettersi subito alle loro spalle in 7° posizione.
Al quattordicesimo giro il margine di Verstappen su Hamilton è di tre secondi e mezzo. Il resto del gruppo è staccato: Bottas è a oltre nove secondi dal leader, mentre gode di un margine di 14'' su Gasly. Hamilton decide di anticipare la sosta al ventesimo giro nella speranza di avvantaggiarsi con un undercut. Verstappen però effettua una marcatura a uomo fermandosi al gro successivo. I due montano entrambi un treno di mescole Medie mantenendo le reciproche posizioni. La leadership della gara viene presa momentaneamente da Bottas.
Il podio del Gp d'Olanda 2021 (fonte: Red Bull)
Le gomme di Valtteri però vanno in crisi con il vantaggio sugli inseguitori che diminuisce drasticamente ad ogni passaggio. Al trentesimo giro Verstappen, sfruttando un piccolo errore di guida di Bottas nel giro precedente, passa il finlandese sul rettifilo di partenza. Pochi metri dopo Valtteri cede la posizione anche al compagno di scuderia Hamilton. Nel giro seguente Bottas viene fermato ai box per effettuare un cambio gomme. Al 39° giro Hamilton prova la strada della seconda sosta nel tentativo di creare scompiglio nella tattica di Verstappen. Il britannico punta ancora sulle Medie, ma rientrando in pista nel traffico dei doppiati ogni sua speranza di recupero viene vanificata.
Così la Red Bull decide di richiamare Verstappen mettendosi in una condizione di sicurezza (la scelta ricade sulla Hard) e avviarsi tranquillamente verso la vittoria della gara. Verstappen conquista così il suo diciassettesimo Gran Premio in carriera e riesce nella storica impresa di essere il primo pilota olandese a vincere in terra natia. La gara terminerà con Hamilton e Bottas a completare il podio.5° e 7° le Ferrari di Leclerc e Sainz, con lo spagnolo che viene superato dal connazioonale Fernando Alonso proprio nel finale di gara.
E ora, secondo voi, quale storia ci racconterà il circuito di Zandvoort nel 2022?
Foto: Red Bull