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14/03/2022 09:50:00

L'ANALISI - Ferrari filosofia eccellente, W13 acerba e capricciosa. Sarà la F1 dei piloti esperti


News di Giuseppe Canetti

È ormai tutto pronto per l'inizio della stagione 2022 di Formula 1. Il campionato si preannuncia entusiasmante, estremamente variegato e competitivo, con più di due squadre a contendersi la vittoria finale. In lizza con Mercedes e Red Bull sembrerebbe esserci la Ferrari, che dopo un buon 2021 vorrebbe riscattare definitivamente gli ultimi anni deludenti. Con le nuove vetture (figlie del nuovo regolamento), parecchie responsabilità sembrerebbero essere sulle spalle, o meglio nelle mani, dei piloti. Saranno quelli più esperti a fare la differenza?

Jean Alesi, ex guida di Ferrari, Benetton e non solo, ha fatto il punto della situazione in un lungo editoriale su Il Corriere della Sera. Di seguito quanto scritto dal francese.

L'analisi di Jean Alesi

Ecco la lunga analisi fatta da Jean Alesi per Il Corriere della Sera:

"Le condizioni di guida sono cambiate profondamente. Ogni pilota di F1 ha a che fare oggi con macchine che richiedono un adattamento specifico. Charles Leclercl’ha spiegato piuttosto bene: le monoposto sono più rigide, più capricciose, più pesanti. Il che comporta una ricerca complessa del punto estremo di frenata e uno stile che permetta di rilanciarsi in uscita di curva, dato il peso, appunto, più elevato. Muovendomi lungo la pista di Sakhir durante i test, ho potuto verificare quanto sia arduo per chi guida viaggiare su livelli massimi di efficienza. Il nodo sta tutto nell’effetto suolo. Più la velocità è alta, maggiore è il «risucchio» della vettura verso l’asfalto. Questo comporta irrigidire al massimo ogni « molla», anche per evitare il beccheggio sui rettilinei che abbiamo visto così di frequente durante le prove. Macchina «rigida» vuol dire perdita di trazione e bloccaggio delle ruote nella fase terminale della frenata. La Mercedes, per esempio, mi è sembrata ancora acerba, capricciosa, spesso di traverso, sottoposta a una sorta di pattinamento, anche perché la versione portata in Bahrein ha percorso meno chilometri rispetto ad altri, fra i quali c’è la Ferrari, la cui filosofia mi è sembrata eccellente, basata sul consolidamento di un patrimonio buono all’esordio. In questo contesto i piloti più esperti sono avvantaggiati. Penso a Lewis Hamilton, a Fernando Alonso e forse anche a Carlos Sainz che ha guidato macchine simili a queste quando era ragazzo. Piloti che in carriera hanno portato monoposto diverse tra loro e sono stati costretti ad adattarsi a condizioni differenti. Un giovane, invece, rischia di trovarsi in difficoltà, soprattutto all’inizio, cercando di dominare macchine sovrasterzanti, molto reattive, che «scivolano» in orizzontale, un comportamento che il simulatore non accetta. Anche per questo, il numero di chilometri percorsi tra Spagna e Bahrain conterà parecchio pensando alla prima gara. Molto potranno fare i tecnici: più rapidamente troveranno il modo di far funzionare al meglio una vettura, più aiuteranno i loro piloti. Credo che avremo molti spunti entusiasmanti per commentare prestazioni eccezionali e qualche errore inatteso. Mi dispiace, pensando al valore, alla voglia e all’esperienza di Alonso, che l’Alpine stia mostrando qualche difficoltà".

Foto copertina Twitter Formula 1