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16/04/2022 10:00:00

Caso Haas-Ferrari, McLaren si unisce alla protesta: Se la FIA non può controllare necessari divieti


News di Giuseppe Canetti

Nella giornata di ieri, vi abbiamo raccontato della denuncia di Szafnauer, boss dell Alpine, che ha esortato la FIA ad avviare un'indagine sulla collaborazione Haas-Ferrari. Nel dettaglio, il francese ha sottolineato che il team americano ha realizzato una vettura troppo simile a quella partorita dalla casa italiana. Un sospetto fortemente alimentato dal fatto che la Haas ha istituito un ufficio di progettazione con sede a Maranello. E tra le squadre scontente della situazione c'è anche la McLaren, con Andreas Seidl che ha espresso la dura posizione del team in merito.

Di seguito un estratto delle sue dichiarazioni.

Le parole di Seidl su Haas-Ferrari

In un'intervista riportata da Racingnews365, il capo del team della McLaren, Andreas Seidl, ha parlato a lungo dell'argomento in questione, delineando la posizione del team di Woking:

"Voglio dire chiaramente che la nostra visione non dipende dall'attuale situazione sportiva, o dalla situazione sportiva di una squadra come la Haas, per esempio. È una questione di principio per noi. Da molti molti anni, ed è chiaro per noi che la Formula 1 dovrebbe essere un campionato di 10 costruttori, o 11/12, il che significa che non dovrebbe esserci alcun trasferimento di IP (proprietà intellettuale) che è legato alle prestazioni dell'auto. Per noi, il massimo che dovrebbe essere consentito è condividere le unità di alimentazione e gli interni del cambio. Questo è tutto. Non dovrebbe esserci condivisione di alcuna infrastruttura e così via. Perché, non appena lo si consente, il trasferimento IP è a 360 gradi".

Seidl ha poi continuato a chiedere il divieto di tali scenari:

"La FIA ci ha detto che è difficile sorvegliare. Se la 'polizia' non può sorvegliare qualcosa, è necessario vietarlo. Per due motivi, perché rende le squadre 'B' eccessivamente competitive rispetto a squadre come noi. E, allo stesso tempo, c'è anche la squadra 'A' che ne beneficia, che per noi è ancora più preoccupante. Speriamo che il dialogo, che sta avvenendo anche con la F1, la FIA e diversi team, ci consenta di vedere finalmente qualche azione nei prossimi anni per correggere la situazione".

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