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18/05/2022 09:55:00

Hamilton: «Belli i tracciati storici, ma le persone sono il cuore della F1»


News di Marco Sassara

Il sette volte campione del mondo della Formula1, Lewis Hamilton, si fa sempre più saggio. Dall’alto della sua esperienza ed età (37 anni), il britannico, parlando a 'Motorsport.com' ha voluto rendere partecipi gli appassionati di una profonda riflessione nata negli ultimi mesi.

Hamilton: “Sono i fan a dare nome al nostro sport”

La pandemia ha cambiato un po’ il nostro modo di essere e Sir Lewis Hamilton non fa eccezione. È proprio grazie a questo drammatico periodo infatti che si è accorto di quanto importanti siano le persone e che il proprio interesse può essere anche messo in secondo piano: “Mi ritengo una persona vecchio stampo. Amo la storia, in particolare alcuni circuiti. Più invecchio però, più resto affascinato dalle persone. Penso che i tifosi siano il cuore di questo sport, sono loro a dargli il nome”.

“Per questo, ora, preferisco correre in città”, ha proseguito l’iridato. “Ci permette di avere una maggiore influenza nelle comunità e realizzare un evento di maggiore impatto. Amo correre al Nürburgring ma la collettività che riusciamo a raggiungere nella circostanza non è pari a quella che si avrebbe per esempio a Miami. Ho incontrato molte persone lì. Ragazzi provenienti da ambienti diversi ed è stata un’esperienza divertente".

Senza fan, i Gran Premi erano come dei test

“Da pilota, è sempre bello guidare su un circuito storico, ma credo che le persone siano più importanti”, chiosa Lewis a concludere. “Se la pandemia ci ha insegnato qualcosa è proprio questo. I GP senza fan erano come dei test. Non ci siamo divertiti. Finalmente siamo tornati a vedere centinaia di migliaia di persone ad ogni evento. Appassionati tutti molto emozionati, con tanta energia e voglia di esserci”.

Foto: Twitter, Mercedes