Il sette volte campione del mondo della Formula1, Lewis Hamilton, si fa sempre più saggio. Dall’alto della sua esperienza ed età (37 anni), il britannico, parlando a 'Motorsport.com' ha voluto rendere partecipi gli appassionati di una profonda riflessione nata negli ultimi mesi.
La pandemia ha cambiato un po’ il nostro modo di essere e Sir Lewis Hamilton non fa eccezione. È proprio grazie a questo drammatico periodo infatti che si è accorto di quanto importanti siano le persone e che il proprio interesse può essere anche messo in secondo piano: “Mi ritengo una persona vecchio stampo. Amo la storia, in particolare alcuni circuiti. Più invecchio però, più resto affascinato dalle persone. Penso che i tifosi siano il cuore di questo sport, sono loro a dargli il nome”.
“Per questo, ora, preferisco correre in città”, ha proseguito l’iridato. “Ci permette di avere una maggiore influenza nelle comunità e realizzare un evento di maggiore impatto. Amo correre al Nürburgring ma la collettività che riusciamo a raggiungere nella circostanza non è pari a quella che si avrebbe per esempio a Miami. Ho incontrato molte persone lì. Ragazzi provenienti da ambienti diversi ed è stata un’esperienza divertente".
“Da pilota, è sempre bello guidare su un circuito storico, ma credo che le persone siano più importanti”, chiosa Lewis a concludere. “Se la pandemia ci ha insegnato qualcosa è proprio questo. I GP senza fan erano come dei test. Non ci siamo divertiti. Finalmente siamo tornati a vedere centinaia di migliaia di persone ad ogni evento. Appassionati tutti molto emozionati, con tanta energia e voglia di esserci”.
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