Dopo i dubbi palesati dalla Ferrari a seguito del GP di Spagna 2022 circa le operazioni svolte all'interno del box Red Bull prima di mandare Verstappen sullo schieramento di partenza (leggi qui), la FIA ha deciso di iniziare a monitorare con maggiore attenzione quelle che sono le temperature del carburante presente all'interno del serbatoio delle monoposto.
Il limite è fisso e fino allo scorso weekend poteva scendere fino a 10°C al di sotto della temperatura presente nell'ambiente circostante. La temperatura viene costantemente controllata dalla squadre e dalla FIA già da due ore prima dello spegnimento dei semafori all'interno dei garage di tutte le scuderie. Successivamente, una volta che la vettura è in pista ci si basa esclusivamente sulle rivelazione fatte dal flussometro che la Federazione a fatto installare su tutte le monoposto.
Cosa è accaduto in Spagna? I team impostavano i propri valori arrotondando la temperatura ambiente al numero intero più vicino, si legge su 'Autosport.com'. Quindi a Barcellona, con una temperatura ambiente di 34°C, il combustibile presente nelle auto avrebbe potuto far registrare 24°C nel momento in cui queste lasciavano il proprio box. Nell'occasione però, la FIA ha scelto di dichiarare una differente temperatura esterna: 35°C. L'innalzamento di un grado ha mandato in difficoltà Red Bull e AlphaTauri, con Verstappen e Gasly costretti a ritardare l'uscita dai box fino all'ultimo per non rischiare di incorrere in penalità.
Così, a Monte Carlo, per evitare incomprensioni, nel corso della notte del venerdì, il direttore di gara Eduardo Freitas ha divulgato questo aggiornamento: "Il valore della temperatura ambiente, inviata un'ora prima di ogni sessione di prove libere e due ore prima della gara, verrà da ora fornita ricorrendo all'uso dei decimali", si legge su 'Autosport.com'.
Questo non solo permetterà un maggiore grado di precisione, ma eviterà anche spiacevoli equivoci tra FIA e squadre.
Foto: Red Bull Racing