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03/06/2022 10:30:00

Terruzzi: «Ho preso una cantonata, chiedo venia. Sainz senza responsabilità a Monaco»


News di Giuseppe Canetti

Dopo il Gran Premio di Monaco si sono sprecate le analisi "colpevoliste" nei confronti di Carlos Sainz. La maggior parte degli addetti ai lavori hanno criticato lo spagnolo, accusandolo di aver mirato ai propri fini invece di pensare agli interessi della Ferrari. Ebbene non è proprio così. Se n'è accorto anche Giorgio Terruzzi, il quale è tornato a parlare (o meglio a scrivere) delle vicende di Monecarlo.

Il noto giornalista, nel dettaglio, ci ha tenuto ad ammettere l'errore di valutazione che ha commesso nel giudicare la gara dell'ex McLaren. Lo ricordiamo, come tanti altri, Terruzzi lo aveva ritenuto colpevole di aver inseguito la vittoria in luogo della ragione di squadra. Dopo qualche ora, però, ha rettificato la sua posizione.

Terruzzi ritratta

Ecco quanto scritto da Terruzzi sul sito Redbull.com:

"Ho sempre pensato che fare questo mestiere debba comportare una onestà profonda e una umiltà necessaria. Quindi, se sbaglio, è doveroso chiedere scusa a chi legge e ai protagonisti di un articolo. Sto parlando del GP di Monaco, una corsa complicatissima, durante la quale sono stati commessi errori conclamati. Nel box Ferrari ma non soltanto lì. Nel commentare la gara ho attribuito una responsabilità a Carlos Sainz, colpevole a mio avviso di aver perseguito una finalità propria in luogo della ragione di squadra, quando ha preferito proseguire per poi sostituire le gomme da bagnato con le slick, evitando così le intermedie. A caldo, in quel confuso finale, ho pensato che fosse stata quella sorta di diserzione ad innescare il blackout strategico ferrarista. Una cantonata totale. Quella che ho preso, si capisce, perché, analizzando la gara e interpellando i protagonisti, ho capito, in ritardo purtroppo, che Sainz di responsabilità non ne ha avuta alcuna. Anzi e forse, proprio lui aveva visto meglio di altri. E se non avesse trovato una Williams cocciutamente in mezzo, avrebbe potuto condurre la corsa davanti a Perez. Questa ammissione che faccio qui senza problemi, viene buona per cercare di condividere con voi quanto sia difficile comprendere davvero le faccende agonistiche in questo sport, fatto di una quantità di parametri spesso al di fuori della nostra portata. Non è una attenuante e non è nemmeno una scusa indiretta a vantaggio della Ferrari. Piuttosto, un invito alla cautela soprattutto di fronte a competizioni annodate come quella del Principato. Dove, per fare degli esempi a scoppio ritardato, Perez ha abbassato di colpo e in maniera enorme in un solo giro i propri tempi con le intermedie, spiazzando tutti. Dove un doppiato può cambiare l’esito della classifica. Dove persino Red Bull, come mi ha confessato un tecnico neutrale, deve aver commesso un errore strategico (mai considerato, anzi….) pensando di applicare una strategia a vantaggio di Verstappen e non di Perez. Vero? Non saprei. Perché certe cose non si sanno, non si comprendono, soprattutto dopo un Gran Premio così, interpretato nel giro di un’ora o due, a distanza.
Si fa presto a giudicare chi vince, chi perde. È un privilegio riservato a chi guarda. Ma nel motorismo, decretare un giudizio risulta talvolta arbitrario, troppo semplice rispetto alle complicanze tecniche in atto. Sainz è stato accusato di arroganza, di antagonismo inutile nei confronti di Leclerc. Beh, proprio no, restando sul tema. Anzi, se c’è un pilota che ha compreso lo stato dell’arte propria e del compagno dentro la squadra, è proprio Carlos. Il quale ha perfettamente chiaro il suo ruolo, per quest’anno se non altro, come dimostrato del resto in avvio di gara a Montecarlo. Lo sapevo. L’ho dimenticato. Dunque, chiedo venia".

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Foto (entrambe) Twitter Ferrari