Come vi avevamo riportato nelle ultime settimane, la Formula1 sarebbe sempre più intenzionata a sostenere una gara in Sud Africa. Un piano confermato sia da Stefano Domenicali, CEO della F1 che da Greg Maffei, CEO di Liberty Media.
Il circuito più accreditato ad ospitare il GP è quello di Kyalami, sito nella città di Johannesburg, capoluogo della provincia di Gauteng. Sulla possibilità di avere un evento a breve, si è recentemente pronunciato anche Warren Scheckter, nipote del campione del mondo Ferrari 1979 Jody e CEO della South Africa Grand Prix Corporation: "Stiamo lavorando sodo con la F1 per dare un senso a un piano aziendale per il Sud Africa. Stiamo facendo buoni progressi, anche se abbiamo ancora del lavoro da fare”, riporta ‘RacingNews365.com’.
“L’obiettivo di tutti è non andare oltre il 2024, ma restiamo fiduciosi che si possa riuscire a fare qualcosa per il 2023. Opzione però non molto probabile al momento. Logisticamente, staremmo parecchio stretti con i tempi. Il 2024 sarebbe perfetto in questo senso. Non vorremmo andare oltre”, ha concluso.
Oltre ai problemi di logistica e organizzazione palesati da Scheckter, secondo ‘The Race’ ci sarebbe anche un altro fatto da tenere in considerazione. La F1 starebbe pensando ad un calendario composto da 24 gare nel 2023, una in più rispetto a quest’anno.
Per la prossima stagione si attende il ritorno del GP della Cina (assente dall’inizio della pandemia), del Qatar e l’esordio dell’evento di Las Vegas. Tenendo conto anche del GP di Russia, se solo questi appuntamenti fossero confermati il calendario sarebbe provvisto di 26 date iridate.
Il massimo attualmente consentito sarebbe dar origine ad un programma composto da 25 eventi, ma ci sono state già varie dichiarazioni con i vertici della F1 che hanno affermato più volte di volerlo evitare.
Da qui si comprende già che si dovranno fare delle scelte. L’impegno della Cina per il 2023 è ancora in forse causa la situazione legata alla pandemia (da 26 si scenderebbe così a 25), mentre per andare a ricercare gli altri appuntamenti a cui la categoria sarebbe disposta a rinunciare si dovrebbe puntare lo sguardo sui circuiti presenti su suolo europeo. Tra le tanto chiacchierate tappe in Francia e a Monaco, un’altra gara a serio rischio sembrerebbe essere quella di Spa-Francorchamps (pista presente in calendario dal 1950, anche se non sempre in modo continuativo, 66 le edizioni ospitate ufficialmente dal tracciato)
Da quanto appreso da ‘The Race’, nonostante la FIA e la F1 considerino l'appuntamento belga all'altezza degli standard della categoria, sarebbe proprio la storica tappa belga quella a maggior rischio. Purtroppo con i tanti impegni oltreoceano il futuro per i circuiti europei non sembra essere dei più rosei. Per loro si va verso uno scenario ad oltranza senza particolari certezze e continuità.
Foto: Twitter, Intercontinental GT Challenge