Il campione del mondo in carica non ha vissuto una buona domenica a Silverstone. La macchina era veloce, l’olandese aveva mostrato anche un gran ritmo durante le prime fasi di gara, ma poi un detrito si è messo in mezzo ai piani del pilota costringendolo ad una gara di sofferenza in cui è andato molto vicino al ritiro. Sia tattico che tecnico.
Le ragioni ce le ha spiegate Helmut Marko, che in un’intervista rilasciata a ‘ServusTV’ ha analizzato istante per istante il GP di Max: “Per la partenza avevamo scelto di utilizzare la gomma morbida. Questo ha permesso a Verstappen di superare Sainz e di portarsi in testa, ma poi c’è stato l’incidente e alla seconda ripartenza Max è dovuto ripartire dalla seconda posizione. Una cosa che non avevamo ben compreso in quel momento (leggi qui il pensiero di Horner in merito).”
“Dopo di che è andato tutto relativamente bene. Eravamo più veloci della Ferrari e Sainz è arrivato anche all’errore uscendo di pista”. Pochi giri però e Max è costretto a fermarsi ai box per il detrito dell’AlphaTauri raccolto in Curva-5 (Max ci si è scattato una sorta di foto ricordo al termine della gara, qui l’immagine): “La macchina all’inizio faceva difficoltà a sterzare. Quindi pensavamo che ci fosse una gomma a terra. Gli abbiamo detto di entrare in pit lane, ma poi ci siamo accorti che non erano le gomme il problema”.
L'olandese avrebbe commesso anche un errore nella circostanza secondo Marko: “Oltretutto, Max è entrato troppo forte in pit lane. Era ovviamente frustrato per ciò che stava accadendo e ha avuto un bloccaggio he gli ha fatto rovinare il suo treno buono di gomme Medie. Questo significava che non avrebbe più potuto utilizzarlo in seguito. È stato un suo errore, anche se comprensibile in quella situazione”.
Rientrato in pista i problemi persistono al rientro in pista, ma per i tecnici l’auto è sicura: “Anche se per Verstappen c’era qualcosa di rotto sulla monoposto, i nostri ingegneri, attraverso le telecamere e i sensori presenti sulla vettura hanno potuto giudicare la macchina sicura e glielo abbiamo comunicato. Successivamente abbiamo scoperto dell’esistenza di un detrito facente parte dell’ala posteriore di Tsunoda che era rimasto incastrato nei condotti Venturi. Questo ci ha fatto perdere il 20% del carico aerodinamico, che in termini di tempo ha significato perdere da 1’’5 ai 2’’ al giro”.
Montate le Hard il passo risulta essere davvero compromesso, al punto che in Red Bull si valuta anche un ritiro tattico per salvaguardare il motore: “Con la gomma dura i problemi sono stati anche maggiori perché ci hanno fatto registrare una perdita di carico anche all’anteriore. Abbiamo valutato l’ipotesi del ritiro per salvaguardare il motore, ma finché eravamo in zona punti avremmo continuato”.
La Safety Car è stata provvidenziale nel suo caso. Max stava scivolando indietro in classifica e probabilmente sarebbe finito fuori dalla zona punti senza l’intervento della vettura di sicurezza. Rientrare ai box non e montare le Soft non solo gli ha permesso di ritornare in lotta per i punti e conquistarli, ma anche di tenere sotto controllo le temperature del motore, in continuo aumento prima della SC. Scongiurato dunque anche un ritiro tecnico per lui.
“Alcune parti della monoposto hanno fatto registrare un aumento di temperatura”, ha proseguito Marko, “ma poi, fortunatamente, quando siamo passati alle Soft le cose sono andate meglio. Grazie a Dio avevamo ancora un set di quella mescola. Il ritmo è molto migliorato e Max è riuscito a proteggere la settima posizione lottando con Schumacher. La decisione di continuare alla fine si è rivelata essere corretta. Abbiamo preso punti e non ci sono stati problemi tecnici”, ha concluso.
Verstappen la prende con ironia, ecco la foto con il detrito che gli ha rovinato la gara
Foto: Red Bull Racing