Una o due soste? Il dilemma ci ha accompagnato per tutto il weekend. Le alte temperature avute a Le Castellet lasciavano ipotizzare un impegno più gravoso per gli pneumatici durante il GP di Francia. Anche la casa della P Lunga credeva fermamente nel secondo pit stop, ma poi alla fine la strategia prevalente è stata ad una sosta. Bisogna anche dire con un bel comportamento della gomma Media. Gasly crede nel suo utilizzo percorrendoci un lunghissimo secondo stint. Cosa che non ha fatto la Ferrari con Sainz nel finale, scegliendo di adottare un secondo treno di Medie per chiudere il GP in tranquillità. Avrà fatto bene? Valuteremo il tutto più avanti dopo aver letto la disamina del costruttore di pneumatici.
Vincendo in Francia, Verstappen ha ottenuto la sua settima vittoria stagionale. La strategia da lui adottata è stata ad una sosta. L’olandese è passato dalle Medium adottate nel primo stint ad un set di Hard nel corso del 16° giro, solamente due tornate prima dell’ingresso della Safety Car causata dall’uscita di pista di Leclerc.
Quasi la totalità dei piloti ha così approfittato della vettura di sicurezza per effettuare la sosta, passando per lo più da Medium a Hard considerando che soltanto tre vetture si erano presentate sulla griglia con le mescole a banda bianca.
Uno di questi è stato Carlos Sainz, partito dalla 19° posizione per la penalità dovuta al cambio del motore. Lo spagnolo della Ferrari è riuscito a risalire fino al quinto posto: ha montato le Medium durante la Safety Car e di nuovo le Medium a 11 giri dalla fine risultando uno dei pochi a effettuare due soste. La temperatura dell’asfalto è stata molto elevata proprio come nei giorni precedenti, raggiungendo picchi massimi di 57°C.
Tutte le strategie di gara (foto: Twitter, Pirelli)
"Trovandosi ad affrontare condizioni climatiche così estreme e considerando che l’asfalto ha raggiunto un picco di temperatura di 57°C, era lecito pensare che la strategia a due soste fosse la più efficace”, ha esordito il direttore motorsport Pirelli, Mario Isola alle colonne ufficiali dell’azienda.
“Alla fine, però, piloti e team hanno virato per la soluzione ad una sosta precedentemente indicata. Ciò è stato possibile grazie all’ottima tenuta delle mescole Hard e Medium. Il degrado, anche se elevato è stato in linea con le aspettative ed è anche stato ben gestito dai conducenti. Abbiamo registrato anche alcuni casi di blistering che non hanno comunque compromesso né performance, né aderenza delle gomme. Tutto ha contribuito a dar luogo ad un’altra gara imprevedibile ed eccitante”, ha concluso.
Nonostante i piloti e i team abbiano scelto di puntare sulla tattica ad una sosta Medium-Hard, al termine del GP di Francia possiamo contare comunque 25 pit stop totali per 5 differenti tipologie di tattiche. Soltanto tre conducenti hanno completato la gara puntando sulle due soste e tutti e tre lo hanno fatto mediante strategie diverse.
Carlos Sainz (Ferrari), scattato in P19 è giunto 5° al traguardo (penalità di 5’’ per unsafe release in occasione della prima sosta) è andato su Hard-Medium-Medium; Valtteri Bottas (Alfa Romeo), partito dalla P11 è arrivato 14° mediante la scelta Hard-Hard-Medium; mentre Mick Schumacher (Haas) dopo aver condotto un breve stint di 9 giri su gomma gialla, andrà ad optare per una strategia Medium-Hard-Hard. Il tedesco termina in P15, era partito dalla 17° casella dello schieramento.
La maggioranza dei piloti ha optato per la tattica Medium-Hard, con sostituzione avvenuta attorno all’ingresso della Safety Car. Praticamente tutto il resto della griglia, fatta eccezione per Pierre Gasly (AlphaTauri), l’unico a puntare sulla soluzione Hard-Medium. È sicuramente lui il pilota ad aver condotto più giri su mescola a banda gialla: 34 tornate. Le gomme hanno mostrato una grande tenuta sulla monoposto del francese, che riuscirà anche a superare due vetture nel finale: quelle di Bottas e Latifi, concludendo a 3’’ dalla top-10 in 12° posizione dopo esser partito 14°. Commesso un errore al 27° giro che lo farà scivolare dalla 12° alla 15° posizione. Senza sarebbe quasi sicuramente entrato in top-ten. Compiuta una grande gestione gomme.
Immagine utile a comprendere il comportamento delle gomme (foto: Twitter, Pirelli)
Piloti ritirati: Yuki Tsunoda (AlphaTauri), Charles Leclerc (Ferrari), Kevin Magnussen (Haas, sopraggiunto a seguito del contatto con Latifi), Nicholas Latifi (Williams) e Guanyu Zhou (Alfa Romeo).
Lo so, qualcuno penserà subito, leggendo questo titoletto, che siamo tra quelli pronti a difendere il pilota a spada tratta. Charles ieri ha sbagliato, l’errore come diciamo appunto è grave, però sarebbe anche sbagliato archiviare tutto come un suo sbaglio ed andare avanti. Va detto che la Ferrari aveva preso un’importante decisione al sabato nel tentativo (dobbiamo dire riuscito) di aiutare Leclerc nella gestione gomme.
La scelta di puntare infatti su un comportamento sovrasterzante della vettura ha dato sicuramente dei benefici su gomme Medie. Verstappen seppur più veloce di Charles nelle prime fasi non è riuscito ad avere la meglio del monegasco e dopo esser stato minacciosamente vicino per i primi 10 giri, l’olandese inizia ad accusare un maggiore degrado. I tempi si alzano fino a che al 16° passaggio Max non è costretto a rientrare ai box per sostituire le gomme e tentare un undercut sul rivale.
Tuttavia, dover fare i conti con una monoposto dal posteriore molto scivoloso, per cercare di preservare l’anteriore, ha messo Leclerc duramente alla prova. Charles non si trova a molto agio in macchina quando deve gestire questo tipo di comportamenti (preferisce di gran lunga ritrovarsi a che fare con vetture sottosterzanti).
Charles a fine gara farà una totale assunzione di colpa senza coinvolgere il team nel suo errore e lo ripetiamo, questa non vuole essere una scusante, ma più un’attenuante. Giusto dirlo per avere una più corretta visione d’insieme. La decisione di puntare su questo tipo di assetto stava dando i suoi frutti in termine di gestione gomme, quindi giusta la scelta di puntare su questo set-up. Ora si tratta solo di rivedere il tutto cercando di crescere ed imparare dagli errori.
La rimonta su Verstappen adesso sembra impossibile (63 i punti di ritardo tra i due piloti), ma le performance la Ferrari ce l’ha. Bisogna continuare a crederci anche se sembra difficile, poi ad Abu Dhabi si faranno i conti.
Ieri però, nel corso del GP di Francia a sbagliare non è stato solo Leclerc. Anche la Ferrari ha commesso degli errori, più o meno piccoli, e con Charles fuori dai giochi, si sono riversati tutti sulla gara di Sainz. Il primo ovviamente è quello fatto al momento del pit stop durante la Safety Car: Carlos rimedia 5’’ di penalità per unsafe release.
L’altro invece, a mio avviso, è stato quello di aver preso una decisione troppo affrettata nel richiamare Carlos ai box per effettuare la seconda sosta. In Ferrari erano certi che Sainz non sarebbe riuscito ad arrivare a fine gara con il treno di mescole Medie montato nel corso del 18° giro, cosa che riuscirà per esempio a Gasly.
Certo, con il senno di poi è facile direte voi, e di base vi posso dare ragione, però anche in questo caso secondo me si può sfruttare l’episodio per migliorare qualcosa. Siamo nel corso del 43° giro quando Carlos viene richiamato ai box a montare gomme Medie nuove. A dir la verità era stato chiamato il giro precedente mentre stava compiendo il bellissimo sorpasso su Perez. Anche qui, direi che le tempistiche non sono certo state le migliori del mondo.
Con il ritmo che Carlos aveva mostrato di avere sui piloti alle sue spalle, sarebbe stato meglio (ripeto, a mio avviso), continuare a spingere ancora qualche giro e vedere quale piega avrebbe preso il finale di gara. La sosta costa 35’’ (per via anche della penalità) e fa scendere Sainz dal terzo posto conquistato in pista sino alla nona piazza alle spalle di Alonso, Norris, Ocon e Ricciardo (vetture delle quali si libererà in meno di 4 giri grazie alla superiorità della vettura e della mescola nuova).
Attendere magari altri 4-5 giri, dando l’opportunità a Carlos di mostrate il proprio passo con pista libera, visto il ritardo di 5’’ da Hamilton, gli avrebbe probabilmente permesso (se proprio fosse ritenuto necessario) di rientrare in pista (intorno al’47°-48° giro) in 7° posizione alle spalle dei soli Norris e Alonso. Magari, attendere avrebbe potuto anche permettere alla Ferrari di usufruire di opportunità come quella dell’uscita di una VSC o di una Safety Car, proprio come accaduto al 49° giro con il ritiro di Zhou.
Alla fine la scelta della Ferrari non è certo da rimproverare, arrivare al traguardo con le Medie, dovendo scontare la penalità di 5'', avrebbe probabilmente portato lo spagnolo a chiudere in P5 senza avere la possibilità di ottenere il giro veloce (1'35''781). Alla fin fine, Sainz ha portato a casa un ottimo 5° posto e il giro veloce dopo aver preso parte alla gara dalla 19° posizione. Il suo ritmo però al momento dello stop non era affatto male e provare a vedere almeno ciò di cui sarebbe stato capace sarebbe stato interessante. Senza penalità poi, sarebbe stata tutta un'altra storia...
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