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18/10/2022 08:15:00

Gene Haas: «Mick Schumacher ha potenziale. Incidenti? Costosi e inaccettabili»


News di Alessio Ciancola

Con il passare delle gare, e il conseguente arrivo del termine della stagione, il mercato piloti in ottica 2023 sta entrando sempre più nel vivo, specialmente considerando che i sedili ancora a disposizione sono davvero pochi.

I top team, ovviamente, hanno già sistemato le proprie line-up da tempo, con contratti pluriennali in alcuni casi, o con accordi chiusi con ampio anticipo rispetto al prossimo campionato in altri.

A restare vacanti, di fatto, sono i sedili dei team di fondo classifica, combattuti tra la riconferma dei piloti attuali e la ricerca di piloti emergenti che magari garantiscano, oltre a buone prestazioni, anche ingressi economici.

Tra i team che non hanno ancora ufficizzato i piloti per il '23 troviamo la Williams, che attende Logan Sargeant (a cui manca ancora la Superlicenza) e la Haas, dubbiosa se confermare Mick Schumacher, altalenante nei risultati e non scevro da errori, o puntare su Antonio Giovinazzi o un giovane come Robert Shwartman.

Proprio per fare il punto della situazione in casa Haas, alla vigilia della gara di casa del team, questo fine settimana ad Austin, è intervenuto il patron del team nato nel 2015, Gene Haas, con un intervista ai microfoni di AP.

Per prima cosa, il numero uno del team di Guenther Steiner, ha parlato di Mick Schumacher, attualmente con buone possibilità di restare nel team, sostenendo che il figlio di Michael Schumacher, seppur sbagli con una certa frequenza, sia un pilota veloce, a cui però serve del tempo per perfomare a dovere. Tempo che il team sta tentando di offrirgli.

"Stiamo aspettando, abbiamo bisogno che Mick porti dei punti e stiamo cercando di dargli del tempo per vedere cosa è in grado di fare. In fondo penso che Mick abbia un grande potenziale, ma sappiate che costa una fortuna, visto che ha distrutto più di una macchina, il che ci è costato un sacco di soldi, che noi non abbiamo".

Errori che, probabilmente, sono figli della poca esperienza del tedesco: un elemento che piace poco a Gene il quale, sin dal suo sbarco in F1, ha sempre prediletto piloti esperti, come Grosjean o Magnussen. Dunque, le scelte di rookie, come Mick Schumacher o Mazepin nel recente passato, sono state dettate solamente da ragioni economiche.

Ragioni economiche che, con l'arrivo del budget cap, incidono ancor di più sue scelte della squadra, poiché un pilota esperto garantisce una quantità minore di incidenti e, di conseguenza, anche un minor esborso economico per riparare i i danni causati.

Danni di Schumacher che, come ha tenuto a ricordare Haas, non sono stati pochi nel corso di questa stagione e che hanno un impatto importante sull'economia di un team, specialmente di fondo classifica, in cui è necessario sbagliare il meno possibile e massimizzare ogni chance.

"Ovviamente se porti dei punti, se sei Max Verstappen e distruggi delle macchine ce ne facciamo una ragione. Ma se sei nelle retrovie e distruggi delle macchine, allora la situazione diventa difficile”.

Snocciolata la questione piloti, il manager americano ha parlato brevemente dello stato di forma attuale della sua squadra che, dopo una bella parte inziale di campionato, sta vivendo un periodo di flessione, da cui spera di uscire quanto prima.

"Abbiamo iniziato l’anno alla grande, ma la parte centrale della stagione non è stata positiva e sembra che siamo tornati al nostro standard di prestazioni. Dobbiamo uscire da questa situazione".

Difficoltà che il team dovrà superare al più presto poiché, in una F1 davvero tirata, ogni passo falso permette ai rivali di guadagnare punti e, di fatto, bonus economici a fine anno.

"La Formula 1 è uno sport difficile. Quando ho iniziato c’erano 6 secondi tra i leader e le retrovie e la regola del 107%. Ora siamo tutti nel giro di 2 secondi, quindi è diventata molto più dura, non ci sono team non competitivi".

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