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26/12/2022 10:35:00

La Mercedes ha sottovalutato il problema del porpoising dopo i test a Barcellona


News di Daniele Muscarella

L'inizio della stagione è stata letteralmente un incubo per la Mercedes, ed anche la fine di un sogno durato 7 stagioni di dominio quasi assoluto.

Un incubo che si è manifestato in tutto il suo terrificante saltellamento soltanto durante la sessione di test in Bahrain perché gli ingegneri Mercedes avevano sottovalutato il problema durante lo shakedown a Silverstone e i primi km in pista a Barcellona due settimane prima.

Il direttore tecnico a bordo pista ed ingegnere Andrew Shovlin ha rivelato che, sebbene il problema del porpoising fosse stato individuato durante i primi giri di pista sul circuito di Catalogna, non era eccessivamente preoccupato perché la W13 doveva ancora correre con le sue vere specifiche.

La reale W13 è arrivata infatti con grande stupore solo ai test in Bahrain prima dell'inizio della stagione, con la monoposto letteralmente trasformata grazie al design dei sidepod "senza pance", un design innovativo che alcuni addetti ai lavori ipotizzavano potesse regalare al team fino ad un secondo di vantaggio sulla concorrenza.

Ma invece le possibilità di vittoria Mercedes per il 2022 sono praticamente finite in Bahrain: il porpoising della W13 è peggiorato ulteriormente e non è stato neanche possibile attenuarlo fino a quando la squadra non ha introdotto il suo primo importante aggiornamento in occasione del GP di Spagna di maggio.

Il porpoising, inoltre, non è stato l'unico problema della Mercedes, in seguito è stato rivelato che la W13 soffriva anche di grande instabilità a causa di una eccessiva rigidità delle sospensioni sui circuiti sconnessi e sui cordoli.

Due problemi che hanno portato ad importanti modifiche al telaio ed all'aerodinamica del fondo, un lungo lavoro che ha richiesto molto tempo, tanto che i tecnici delle Frecce d'Argento non hanno potuto rendere la W13 più veloce con ulteriori sviluppi fino alla gara di Austin, a stagione inoltrata.

Shovlin ha raccontato di come in Mercedes abbiano forse sottovalutato il problema fin dall'inizio: 
"A Silverstone [per lo shakedown], eravamo nel bel mezzo di una tempesta: le condizioni peggiori in cui abbiamo mai fatto girare una vettura", ha dichiarato l'ingegnere ad Autosport.

"Questo non ci ha permesso certo di fare uno shakedown chiaro e sensato nel giorno dedicato alle riprese. Ma quell'auto, quella che poi abbiamo portato a Barcellona, sì, poteva avere un effetto di porpoising ma noi la facevamo girare molto alta da terra, viste le condizioni atmosferiche e il fatto che si trattava della prima prova dell'auto. Quando abbiamo abbassato l'altezza dell'assetto a livelli più normali abbiamo visto che si poteva verificare questo fenomeno. Ma non ne sapevamo molto e non sapevamo cosa lo causasse."

I primi dubbi sono stati gestiti nel poco tempo a disposizione prima dei test di pre-stagione in Bahrain semplicemente alzando la monoposto da terra.

"Quindi, per andare a Barcellona è stato necessario capire: Come possiamo far funzionare la macchina? Quali sono i problemi? Come si può attenuare quello che stava accadendo con il porpoising? All'epoca la cosa migliore da fare era sollevare la macchina da terra, rinunciare alle prestazioni e gestirla in questo modo".

A rendere più difficile la comprensione del problema è stata la scelta di portare un finto pacchetto a Barcellona e quello definitivo solo in Bahrain.

"Ma il vero problema... a Barcellona abbiamo pensato: 'Non siamo i più veloci, ma non pensiamo di essere messi male', perché ci aspettavamo di ottenere buone prestazioni con il pacchetto del Bahrain. Il problema è che quando l'abbiamo montato, il porpoising era di un altro livello."

La difficile comprensione del problema unitamente al budget cap non hanno permesso al team di recuperare in tempo dagli errori del progetto iniziale 

"La maggior parte delle prestazioni che intendevamo aggiungere non si sono concretizzate perché abbiamo dovuto alzare ulteriormente la vettura e a quel punto non è stato possibile eliminare il rimbalzo".

Mercedes nelle ultime gare è tornata competitiva, e sembra aver confermato anche nella monoposto 2023 il design "zero-pod". Rimane però il dubbio che questa competitività sia più frutto della direttiva TD39, introdotta dopo metà stagione penalizzando duramente altri avversari (Ferrari e McLaren su tutte), piuttosto che di un reale passo avanti della monoposto. Ma a Brackley sembrano sicuri di poter estrarre tutto il potenziale del progetto e di poter recuperare terreno su Red Bull e Ferrari, anche grazie al maggior numero di ore a disposizione in galleria del vento rispetto ai due team che l'hanno preceduta nella classica costruttori 2022.

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