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12/04/2023 19:00:00

McLaren, Stella: «Progetto sbagliato mesi fa, torneremo al top. Promozione? In realtà volevo...»


News di Alessio Ciancola

È stata una notizia accolta con grande piacere, sia all'interno del paddock della Formula Uno che tra i tifosi, quella della promozione di Andrea Stella a Team Principal della McLaren. Una promozione annunciata lo scorso Dicembre, in sostituzione di Andreas Seidl, certificazione del grande valore e della grande carriera del tecnico italiano che, dopo una lunga e positiva esperienza in Ferrari, è riuscito a compiere tutta la scalata all'interno del team di Woking fino ad occupare la poltrona più ambita.

Una poltrona ambita ma anche, oggi più che mai, scomoda visto che la sua promozione è coincisa con un difficilissimo avvio di stagione per il team "papaya". Una crisi figlia, probabilmente, di errori e scelte sbagliate del passato a cui il dipartimento tecnico (in profonda ristrutturazione) sta tentando di porre rimedio visto che, in occasione del GP dell'Azerbaijan, arriverà una versione B della vettura che dovrebbe dare una svolta alla stagione e segnare l'avvio di una risalita.

A commentare questo deludente avvio di stagione nel corso di un'intervista rilasciata ai microfoni di 'Motorsport.com', così come il momento che sta vivendo McLaren (sia in pista che in fabbrica), ci ha pensato proprio Andrea Stella, neo boss della squadra fondata da Bruce McLaren, chiamato in questi ultimi mesi ad una nuova e avvincente sfida professionale.

Ad essere cambiata è la sfera di influenza, fino allo scorso anno ero responsabile della parte ‘racing’, ora del team: è cambiata la dimensione della mia area di competenza. È una sfida completamente nuova”.

Una promozione che, di fatto, ha colto di sorpresa sia il paddock della F1 che lo stesso Andrea, pronto ad un inverno di riposo e non di promozione.

"In realtà ero pronto a tirare il fiato. Ero contento del lavoro fatto nell’area ‘racing’ dove ho trovato le persone giuste e ottenere ciò che volevamo: il risultato di anni di lavoro. Invece diventando Team Principal sono ripartito da zero. Quando Zak mi ha chiamato mi ha chiesto due cose: ‘Aiutaci a capire perché il team non progredisce come vorremmo, e lavoriamo per innovare, non solo il team ma l’azienda’. Vogliamo diventare un team in grado di competere per il titolo".

Chiamata che, oggettivamente, è arrivata in un momento difficile per il team che, malgrado ciò che si potrebbe pensare, era stato previsto e compreso già negli scorsi mesi.

"In F1 ci sono sia elementi imponderabili che aspetti prevedibili. Se parliamo di carico o potenza del motore sono numeri che vedi durante lo sviluppo. Con anni ed esperienza capisci se stai raggiungendo o meno gli obiettivi prefissati, misuri e valuti l'evoluzione del progetto. A ottobre era chiaro che lo sviluppo non progrediva come voluto".

Errori di progetto che a Woking hanno compreso, su cui sono intervenuti e che, di fatto, vedranno la loro soluzione (almeno parziale) con gli sviluppi in arrivo a Baku.

"Il programma di correzione è partito subito. Se ti accorgi che non hai margini di sviluppo devi cambiare, ma non è semplice. In F1 quando cambi strada riparti sempre da un punto più basso. È un prezzo da pagare perché speri di poter fare un bel passo avanti, ma nel breve periodo hai due problemi; hai plafonato e devi ripartire daccapo. Per questo i correttivi arriveranno a Baku, abbiamo visto che con la nuova direzione presa avremo un margine di sviluppo maggiore. Poteremo upgrade durante tutta la stagione".

Oltre a correggere la fallimentare MCL60, l'ex ingegnere di pista di Alonso ha avviato anche la ristrutturazione del reparto tecnico del team per riportarlo al top. L'ennesima sfida da quando ha preso in mano la squadra.

"È un impegno totalizzante, non da due ore al giorno. Sono state giornate intense, ma è giusto che sia così quando sei team principal di un team. Se accetti queste sfide sai che comporteranno un certo stile di vita, però mi ritengo fortunato a svolgere questo lavoro, mi piace e mi diverto. La ristrutturazione va vista come una parte della visione innovativa del team che toccherà tutta la struttura con l’obiettivo di capitalizzare tutte le opportunità".

Cambiamenti che sta vivendo la McLaren ma che sta vivendo anche l'intera F1 che, via via, si appresta a diminuire la quantità di prove libere. Una mossa permessa dalla tecnologia attuale e, di fatto, condivisa anche da Stella.

"Oggi arrivi in pista più preparato rispetto al passato, hai strumenti di simulazione migliori, mappature aerodinamiche più accurate, sai dove mettere la macchina come ‘setup’ e c'è meno necessità di girare per sistemare la macchina. Poi, ovviamente, più giri e più puoi affinare l’assetto, lo stesso vale per i piloti, più girano e più affinano la guida con le caratteristiche del circuito. In generale mi piace l’idea di creare imponderabilità, con meno prove. Mi piacciono le gare, ma ci vuole un bilanciamento tra prove, qualifiche e gare: sono favorevole a questo".

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