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08/05/2023 06:20:00

GP Miami 2023 - Analisi strategie: Verstappen vince, ma ad essere 'super' sono le sue Hard


Gran Premio di Marco Sassara

Il GP di Miami è stato senza dubbio segnato dalla grandissima rimonta di Verstappen, che dalla nona posizione di partenza riesce a dominare una gara in cui non è mai stato in difficoltà. Sorpassi complicati? Non per lui, che nonostante abbia deciso di partire su gomma Hard è sempre riuscito ad avere la meglio degli avversari non appena entrava in zona DRS. Una sconfitta sonora per Perez, che malgrado scattasse dalla pole e abbia sempre avuto aria libera di fronte a lui, fino al sorpasso finale compiuto da Verstappen al giro 48, non sia riuscito comunque a tenersi del margine per fronteggiare l'arrivo del rivale. Nessuna Safety Car e nessun ritirato. Una gara lineare vinta con assoluta supremazia dunque, senza alcun ''aiuto'' esterno.

Prima di proseguire nella nostra disamina andiamo a elencare i punti chiave del GP grazie al contributo del resoconto pubblicato dalla Pirelli al termine del GP.

Gli appunti della Pirelli

Max Vestappen vince il GP di miami davanti al compagno Sergio Perez e al pilota Aston Martin, Fernando Alonso. Fra i tre saliti sul podio, Perez e Alonso hanno effettuato una partenza su Medium, cambiandole rispettivamente al giro 20 e al 24 per passare alle Hard. Il vincitore, scattato su Hard,  ha invece vinto la gara montando le Medium durante il 45° giro, superando Perez in un paio di tornate dopo la sosta.

Tutte le scuderie hanno optato per la strategia ad una sola sosta, ma ben sette squadre hanno differenziato fra i loro piloti la scelta della mescola con cui prendere il via alla gara. Ferrari e Williams hanno deciso invece di utilizzare le Medium alla partenza per entrambi i piloti mentre la McLaren è stata l’unica squadra a montare le Soft allo spegnimento del semaforo.

Tra i piloti partiti con Medium e Soft, l’ultimo a reintrare ai box è stato Alonso al ventiquattresimo giro. Il primo a passare dalla pitlane per il cambio dalla Hard alla Medium è stato invece Guanyu Zhou al trentunesimo giro.
Fernando Alonso ha firmato il giro più veloce su C2 in 1'30''519. Max Verstappen ha invece concluso il miglior giro assoluto in 1'29''708 su C3. Degli unici due piloti che hanno montato oggi le C4, il più veloce è stato Lando Norris in 1'33''869.

Le precipitazioni della notte hanno lasciato il posto ad un cielo parzialmente nuvoloso in gara. La temperatura ambientale non ha superato i 30 gradi mentre quella dell’asfalto è rimasta tra i 35 e i 43°C.

Il commento di Mario Isola

“Una gara intensa quella vista al Miami Autodrome", ha esordito il direttore motorsport Pirelli sulle colonne ufficiali dell'azienda. "Ancora una volta nel segno di una Red Bull alla quinta vittoria consecutiva in questa stagione. Nel duello fra Max Verstappen e Sergio Perez le gomme Pirelli hanno giocato sin dalla partenza. Sergio, che partiva dalla pole position, ha fatto la scelta più prevedibile montando la Medium, mentre Max, che si trovava a metà dello schieramento, ha optato per le Hard. Sotto la bandiera a scacchi i due sono passati in ordine inverso, separati da cinque secondi: una conferma di come il range di mescole portato qui abbia consentito strategie diverse, abbastanza ravvicinate fra loro. Non è un caso che sette delle dieci squadre presenti abbiano differenziato le gomme per la partenza fra i loro piloti".

"La C2 (Hard) ha mostrato un degrado pressoché nullo, consentendo ai piloti di poter spingere anche alla fine di stint molto lunghi e combattuti: Verstappen ha percorso 45 giri ricchi di sorpassi prima di fermarsi per passare alle Medium. Anche la C3 si è comportata piuttosto bene, in particolare dal punto di vista del graining, che non è stato un fattore particolarmente penalizzante nonostante sia caduta della pioggia nella notte. Il lungo stint iniziale di Alonso (24 giri) è stata ad esempio una delle chiavi per il quarto podio in cinque Gran Premi del pilota spagnolo”, ha concluso Mario Isola.

La pioggia notturna non scombina i piani dei team

Nonostante la pioggia caduta nella notte, e la pista sia stata resa più green di quanto già non lo fosse, le squadre scelgono di puntare sulla strategia migliore ipotizzata alla vigilia dalla Pirelli: montare gomme Medie alla partenza e Hard nel finale. Per la maggior parte dei piloti andrà così, mentre il vincitore del GP, Max Verstappen, poi Lewis Hamilton e Esteban Ocon (queste le tattiche alternative più riuscite) vanno su Hard-Medium. Tranne le due McLaren nessuno utilizzerà le Soft. Cosa che, osservando il numero di giri effettuato dai due, fa pensare sia stata sicuramente una scelta azzeccata.

Più che Verstappen, sorprendono le Hard

La Pirelli comunica costantemente dei gap prestazionali tra le varie mescole messe a disposizione dei piloti per il weekend, ma forse, a vedere dai tempi ottenuti da Max in gara, questi valgono soltanto per i comuni mortali. Verstappen vince sostanzialmente grazie alla bontà delle performance scaturite durante il primo stint su gomma Hard. Costantemente più veloce di Perez (su Medie), l'olandese riesce a sbarazzarsi sempre dei piloti davanti a lui al primo tentativo. La risalita che lo porta in testa alla gara, quando Perez decide di effettuare la sosta per montare gomme Hard nel corso del 20° giro è un continuo di settori viola e giri veloci. Il messicano riesce a tenere momentaneamente testa al compagno di squadra soltanto nei giri immediatamente successivi al cambio gomme, poi non ci sarà più storia. 

Ovviamente capisco che Max possa avere avuto una miglior gestione del messicano (anche se ha tirato come un matto per quasi tutto il primo stint). Per trarre il meglio dalle mescole Pirelli è essenziale farle lavorare nella giusta finestra di temperatura, ma sinceramente non comprendo tutta questa differenza (''a parità di macchina'') tra Verstappen e Perez. Io le ho definite delle ''super'' Hard un po' per gioco, ma ripensandoci anche adesso non mi viene un nome migliore con cui definirle. Non dico questo per sminuire quanto fatto dall'olandese. Lui ha fatto una gara impeccabile, però certo "Con questa Red Bull l'obiettivo minimo era terminare secondo", parole sue. Inoltre non voglio credere ci fosse più di 1'' di differenza in termini di passo gara tra loro.

La cosa strana tra l'altro è che su tutte le altre vetture invece si è riscontrato un comportamento abbastanza lineare. Chi aveva gomme più vecchie era più lento, chi aveva un vantaggio di gomme era più veloce. Come dovrebbe essere.

La gara degli altri

Alonso conquista un facile terzo posto. Lo spagnolo fa tutto bene. Si complica un po' la vita finendo alle spalle di Sainz dopo la sosta, ma recupera facilmente nel giro di qualche curva. La Ferrari invece soffre sempre gli stessi problemi: scarsa velocità sul dritto e costanza pressoché nulla. Lo dimostra Leclerc che impiegherà quasi 3/4 di gara per superare Magnussen e lo confermano le due Mercedes, che approfittando forse di una pista più fresca rispetto al sabato, riesce a ritrovare un pacchetto competitivo e a terminare con Russell e Hamilton rispettivamente davanti a Sainz e Leclerc.

Fernando si gode il quarto podio in stagione, mentre i tecnici di Stoccarda e Maranello si devono rimboccare le maniche se vogliono competere con questa Aston Martin. 

Foto copertina: Red Bull Racing; Foto interne: Twitter, Pirelli

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