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19/05/2023 17:20:00

Ferrari, obiettivo vittoria a Monaco? Chinchero spiega perché è possibile


News di Alessio Ciancola

Archiviato definitivamente il GP del Made in Italy ad Imola, a causa della sua cancellazione dovuta al maltempo e alle alluvioni che stanno attanagliando la regione Emilia-Romagna, la Formula 1 ha già iniziato il proprio viaggio verso il Principato di Monaco, scenario dove si svolgerà, tra sette giorni, il prossimo gran premio.

Un fine settimana che, di fatto, rappresenta un appuntamento unico all'interno del calendario del circus iridato e che non ha certamente bisogno di presentazioni data la storicità e Il glamour. Ma l'unica dell'evento di Monte-Carlo non è solamente rappresentata dalle condizioni al contorno ma anche, se non soprattutto, dalla sostanza del GP stesso, ad inziare dalla conformazione del tracciato in totale antitesi con le piste e con le vetture contemporanee.

Un confermazione che, almeno nelle ultime stagioni, ha portato la gara a perdere la propria valenza, trasformando la qualifica nel vero e proprio punto apicale del weekend, il momento in cui si va a costruire il successo di tappa. La storia recente, infatti, insegna che salvo eventi assolutamente imprevedibili, il poleman difficilmente perde la vittoria: una volta conquistata la pole position, ben oltre la metà del lavoro è stata fatta.

Un fattore, quello appena esposto, su cui la Scuderia Ferrari punta in maniera importante che gettare la basi per un'ipotetico primo successo stagionale. Di fatto, come scritto da Roberto Chinchero nel suo pezzo pubblicato su 'Motorsport.com', il Cavallino potrebbe sfruttare la sua forza in qualifica per piazzare le macchine davanti e gestire la gara, pur non avendo un passo paragonabile a quello dei rivali, Red Bull su tutti.

"La Ferrari vede la possibilità di piazzare un colpo importante. Nei weekend di gara fin qui disputati, la SF-23 ha manifestato diverse debolezze nella gestione della corsa, ma si è confermata molto competitiva in qualifica. Su tutte le altre piste in calendario questa altalena di performance non è un grande affare, ma a Monaco diventa un jolly che può rivelarsi fondamentale".

Un vantaggio in qualifica a cui si aggiunge quello che, almeno sino ad oggi, è stato il valore aggiunto per Maranello: il 'killer istinct' di Charles Leclerc sul giro secco.

"Nel ‘pacchetto’ della Scuderia c’è anche l’asset Leclerc. Sul giro Charles ha pochi avversari, ancor di più sulla pista amata".

Come detto, centrando la pole position, a differenza di altri tracciati, a Monaco la Ferrari potrebbe comunque ben figure pur disponendo di una SF-23 non a livello dei rivali visto che, nel toboga monegasco, il degrado gomma (tallone d'Achille del Cavallino) impatta in maniera quasi ininfluente sulla prestazione complessiva.

"A Monaco non c’è la variabile ‘gomma’, il degrado è praticamente nullo, ed anche se il ritmo di gara non è dei migliori, di fatto il sorpasso da parte di chi insegue è impossibile. Ci sono esempi anche recenti. Nel 2018 Daniel Ricciardo riuscì a far sua la gara nonostante dal ventottesimo giro la sua Red Bull accusasse un problema alla parte ibrida della power unit".

L'unica variabile, come detto in apertura, potrebbero essere condizioni impreviste, rotture meccaniche o errori di guida o tattici (come accaduto alla rossa nel 2022).

"L’unica variabile che può complicare la vita del leader è sotto forma di circostanze impreviste. [...] Per il resto manovre di undercut e overcut non sono così efficienti come su altre piste, complice anche la lunghezza ridotta del tracciato".

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Foto copertina media.ferrari.com