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30/05/2023 08:35:00

Vanzini analizza il momento della Ferrari: «I casi sono due. E su Vasseur ho questa sensazione»


News di Giuseppe Canetti

Con lo sguardo rivolto alla Spagna e col pensiero ancora alla deludente parentesi di Monaco, Carlo Vanzini analizza la situazione in casa Ferrari soffermandosi sugli aggiornamenti che verranno portati a Barcellona e sulle difficoltà riscontrate dalla SF-23 nel Principato. Vi proponiamo un estratto del suo commento presente sull'ultmo numero di Autosprint.

Il commento di Carlo Vanzini

"Barcellona rappresenta la pista che darà una lettura importante su questo terribile inizio della stagione 2023 della Ferrari. Sei gare e un solo podio! Come nel 2021 e addirittura peggio del 2020, anni in cui Ferrari pagava l’accordo segreto con FIA per il motore e non poteva competere. Inferno, purgatorio e quando poi nel 2022 sembravano riaprirsi le porte del paradiso 169 punti in 6 gare contro la metà di oggi, ripiombata negli inferi", esordisce Vanzini nella sua analisi per il noto settimanale.

Archiviata la parentesi di Montecarlo, la Formula 1 tornerà in pista questo weekend a Barcellona, dove andrà in scena il Gran Premio di Spagna. Un Gran Premio in cui la Ferrari potrà finalmente testare gli aggiornamenti che avrebbero dovuto debuttare a Imola. "Già da subito, conoscendo il programma di sviluppo della rossa, avevamo individuato in quello di Spagna il Gran premio di turning point, di svolta. Strada facendo è diventato più da considerarlo un punto di non ritorno, il momento in cui tirare una riga. Questa macchina, con nuova sospensione e nuove pance, se verranno ovviamente confermate, ha ancora un senso di esistere o bisognerà drasticamente virare in direzione Red Bull? Vasseur ha già più volte detto che se copi sarai sempre in svantaggio, vero, ma capita anche a scuola che chi copia poi ottenga dei voti migliori di chi è stato copiato. Certo è che non puoi continuare a sbattere il muso contro una realtà che per la Ferrari sembra tutt’altra nelle simulazioni".

Quindi in giornalista fa un passo indietro rivolgendo la sua attenzione su ciò che è avvenuto la scorsa settimana a Montecarlo: "Sia Leclerc che Sainz sono arrivati giovedì super convinti entrambi di giocarsi pole e vittoria. Ok Leclerc è andato vicinissimo alla pole, ma pensate se l’avesse ottenuta e poi fosse arrivata quella penalità giusta quanto stupida, così stupida che incredibilmente la FIA ha voluto sottolinearlo nel comunicato: «c’è solo una cosa da fare a Monaco, prestare attenzione al traffico». Ma torniamo alle sensazioni della vigilia. Leclerc non riesce proprio a nascondere il suo umore e quell’euforia del giovedì, venerdì era già più smorzata per una Ferrari inaspettatamente nervosa. Erano tutti vicini a Max, ma con grossi limiti di guida, tanto che nello show serale su Sky mik è venuto da dire che non riuscivo a capire tutto quello ottimismo da dove derivasse. Sensazioni confermate poi, soprattutto dalla qualifica di Carlos, quinto alle spalle anche dell’Alpine di Ocon. Viene abbastanza spontaneo chiedersi se i dati delle simulazioni non trovino riscontro in pista, perché con il senno di poi le certezze della vigilia, come quelle ancora più clamorose della presentazione di febbraio, sono state tragicamente smentite dall’asfalto".

A riguardo, Vanzini offre due chiavi di lettura: "I casi sono due o c’è un problema di correlazione o non sono all’altezza lasciando assolutamente fuori quel sussurrio di chi parla addirittura di sabotaggio. Vasseur dovrà da Barcellona in poi diventare davvero padrone della Ferrari. La sensazione, molto personale, è che sia un po’ solo. La persona di forte esperienza del team e della realtà di Maranello che sembrava scontato lo dovesse supportare, Giacobazzi è stato misteriosamente messo alla porta, Sanchez è andato via, Mekies, il suo numero 2 continua a ricoprire un ruolo totalmente ambiguo. Con professionalità ci mancherebbe, ma è già stato annunciato come futuro team principal dell’Alpha Tauri che non dimentichiamo essere della famiglia Red Bull, eppure continua a stare lì a partecipare a riunioni anche importanti, per il futuro, si spera più roseo per la rossa".

Al che Vanzini si chiede: "Quanto ha carta bianca Vasseur?". E si risponde: "Quanto si sta già pentendo di essere arrivato in una squadra corse che non può essere gestita come una normale azienda? Bisogna andare dalle persone, sbang trascinarli via senza perdersi nella burocrazia e offrire contratti adeguati. Prelevare chi serve senza se e senza ma".

Secondo Vanzini la Ferrari avrebbe comunque «una luce», quella "di aver iniziato o ripreso, l’avventura nel WEC. L’occasione per valutare anche ingegneri “allontanati” dal reparto corse F1 o nuovi che tanto bene stanno facendo di là". Ma al di là di questo, la certezza è una: "Da Barcellona, sia che si veda una SF23 più forte o al contrario ancora in difficoltà, non potrà che iniziare a essere la Ferrari di Vasseur per iniziare a guardare al 2024 e alla ricostruzione, perché adesso sembra che ci siano solo macerie".

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