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05/06/2023 13:10:00

Terruzzi: «Ferrari, ho una doppia perplessità». Poi inchioda Vasseur: «Ostenta sorrisi, ma le sue frasi...»


News di Giuseppe Canetti

Quella vista in Spagna è stata una Ferrari molto al di sotto delle aspettative. Ma soprattutto è stata una Ferrari che non lascia intravedere grandi cose per il prosieguo di campionato. È doveroso sottolinearlo, nonostante si cerchi sempre di guardare al futuro con una punta di ottimismo.

Il weekend di Barcellona ci ha raccontato chiaramente che gli - attesissimi - aggiornamenti portati in pista dal Cavallino non hanno funzionato, con Carlos Sainz e Charles Leclerc costretti ad una gara di sofferenza, terminata rispettivamente al quinto e all'undicesimo posto. Il passo non c'era, come negli altri sei appuntamenti del mondiale fin qui disputati.

Dunque: nuova vettura, stessi problemi, e stesse dichiarazioni dei protagonisti a fine Gran Premio. Una situazione che ha analizzato Giorgio Terruzzi nel suo consueto commento del lunedì sull'edizione cartacea de Il Corriere della Sera.

L'analisi di Giorgio Terruzzi

"I correttivi non hanno funzionato. È una evidenza fornita dalla pista, dall’entità dei distacchi rimediati da Sainz, retrocesso dalla prima fila al quinto posto; dall’impotenza mostrata da Leclerc nel cercare una rimonta minima ai danni di avversari modesti", esordisce Terruzzi nella sua analisi per il noto quotidiano. Poi aggiunge: "Serve tempo? Bene, bastava dirlo, invece di trattare l’esito delle qualifiche come sintomo di una ripresa che la gara ha mostrato inconsistente".

La Ferrari aveva proposto lo stesso atteggiamento a Monaco, con proclami di Pole e vittore che poi si sono rivelati tutt'altro che realistici. "Previsioni destinate a generare delusioni, evitabili dato l’andazzo del Mondiale, di una macchina che non perde i propri vizi. Ciò che disorienta, parallelamente ai risultati, sono le parole. Quelle che ripetono dopo ogni corsa i piloti, mentre cercano, senza esito, di trovare verbi e aggettivi utili a spiegare ciò che pare inspiegabile", sottolinea il giornalista, che quindi si sofferma su Vasseur mostrandosi abbastanza critico: "Ostenta sorrisi e leggerezza. Il fatto è che le sue frasi a proposito di una macchina dotata di «buon potenziale», ribadite anche ieri, sono identiche a quelle che qualunque appassionato, a furia di ascoltarle, pronuncia al bar".

Terruzzi, in seguito, esprime una «doppia perplessità»: "Non c’è verso di osservare una crescita tecnica in pista e, nel contempo, sembra non ci sia modo di comprendere le ragioni che determinano questo stallo. Il tema è tecnico. Eppure, i tecnici tacciono, di tecnica nessuno parla, mai una argomentazione nel merito, a costo di esporre ardue complessità. Pertinenti e, alla fine, esaurienti". Quindi snocciola il concetto ricorrendo a un paragone: "È un po’ come se un medico parlasse di un malessere usando termini simili a quelli utilizzati dal paziente".

Infine conclude scrivendo: "Fiducia? Mica tanta. Pensando alla qualità della diagnosi, all’efficacia della terapia, a come guarire. Presto e bene, possibilmente".

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Foto copertina Facebook Terruzzi