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13/07/2023 07:55:00

Ferrari, strategia conservativa e valutazioni errate: ecco le cause del flop di Silverstone


News di Alessio Ciancola

Malgrado gli incoraggianti progressi visti a partire dal GP del Canada, in Gran Bretagna la Scuderia Ferrari è incappata in un weekend difficile che, di fatto, non ha permesso ai tecnici di trovare le conferme sperate in merito alla bontà della SF-23 evo e alle recenti novità. Novità utli a massimizzare il potenziale dalla SF-23, allargare la finestra di utilizzo e migliorare il degrado gomme: insomma, utili a tornare in lotta per il ruolo di seconda forza in campo.

Sul tracciato inglese, dati alla mano, la rossa non ha perfomato come sperato e, di fatto, non ha permesso ai piloti di spingere al massimo, tanto che in gara Charles Leclerc e Carlos Sainz non hanno chiuso oltre la nona e decima posizione. Un risultato davvero deludente figlio, come detto, di una SF-23 che poco ha digerito le caratteristiche del tracciato inglese ma anche, oggettivamente, di alcuni errori compiuti dai tecnici nel valutare lo scenario del fine settimana e nella realizzazione della strategia di gara ottimale. Elementi che, sotto la bandiera a scacchi, hanno portato il Cavallino ad essere battuto da team rivali come Aston Martin, Mercedes e addirittura Mclaren.

Una gara davvero difficile che, insieme agli errori appena esposti, ha analizzato Roberto Chinchero su 'Motorsport.com'. Per prima cosa, il giornalista italiano ha sottolineato le chiari difficoltà di adattamento della SF-23 al tracciato britannico, evidenziando però quanto a mancare sia stata anche la capacità di osare, da parte del muretto Ferrari, per massimizzare il risultato.

"L''impressione è che in questo fine settimana la squadra non abbia concretizzato ciò che le monoposto avrebbero potuto ottenere, lasciando molti punti sul campo per tanti e differenti motivi. Senza la safety car [...], Leclerc e Sainz avrebbero concluso la corsa in quinta e sesta posizione, un po' meglio, ma non certo un risultato da applausi".

Mancanza di coraggio che ha portato gli ingegneri a sovrastimare il degrado gomme, impostando una strategia di gara davvero conservativa e, di fatto, facendosi beffare da team come Mercedes che, al contrario, hanno visto i loro azzardi pagare al termine dei 52 giri di gara.

"Il problema maggiore nei 52 giri di gara è stata la gestione degli pneumatici. Un argomento ormai storico in casa Ferrari. [...] Il problema è stato inverso rispetto al solito. Complice la temperatura più bassa dell’asfalto rispetto a venerdì pomeriggio, il degrado degli pneumatici si è confermato molto più basso del previsto".

Strategia conservativa, quella programmata,  a cui però non hanno fatto seguito neppure dei correttivi in corso d'opera.

"La scelta (fatta per azzerare il rischio di undercut) si è rivelata un errore, perché Russell è stato in grado di proseguire per altre dieci tornate, girando su tempi molto veloci. In più la sosta anticipata di Leclerc ha esposto il monegasco alla possibilità di poter soffrire nel finale di gara, e da qui la decisione di cogliere l’occasione della safety car per una seconda sosta. [...] Lo scenario dell’ultimo stint di gara fotografa bene le scelte fatte della Scuderia. Tutte le monoposto hanno concluso la corsa con gomme soft, ad eccezione delle McLaren e delle Ferrari [...] una valutazione frutto di una tendenza molto conservativa".

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Foto copertina media.ferrari.com