Indubbiamente, il team McLaren può essere considerato come la sorpresa positiva di questa prima parte di stagione. Una sorpresa figlia di una grande crescita realizzata dalla squadra, partita dalle retrovie e sublimata dal bellissimo weekend di Silverstone in cui sia Oscar Piastri che Lando Norris, sfruttando una MCL60 assolutamente rinata (dopo un pessimo, a dir poco, avvio), sono stati in grado di impressionare tutti, piazzando le macchine del team papaya in seconda e quarta posizione, appena dietro l'inarrivabile Red Bull di Max Verstappen, ma a livello della Mercedes e ben davanti a team come Ferrari e Aston Martin.
Un grande risultato che, come detto, completa una di crescita straordinaria che, a suon di duro lavoro e di novità azzeccate (le ultime sono arrivate in pista proprio in Gran Bretagna) ha portato la MCL60 dal fondo dello schieramento in occasione del GP del Bahrain sino alla bellissima gara di casa. Un risultato che, strano da dirsi, lascia quasi l'amaro in bocca agli uomini di Andrea Stella per non aver completato il colpaccio e che, inevitabilmente, alza l'asticella per l'avvenire.
Una prestazione che, alla vigilia del GP d'Ungheria, ha analizzato lo stesso team principal di Woking, che è entrato nel dettaglio ed ha spiegato quella che è, con le monoposto attuali, l'area maggiormente cruciale per estrarre prestazioni e far rendere le vetture al meglio: la zona dei sidepods, delle pance.
"Se c'è qualche team che dice che la carrozzeria, le pance non hanno effetto sulle prestazioni, allora ci sono alcuni nasi lunghi, come Pinocchio".
Pance che, malgrado ciò che si potrebbe pensare, con le loro forme (diverse tra team e team) lavorano in strettissima sinergia con il fondo vettura, andando, congiuntamente, a massimizzare il risucchio d'aria verso il pavimento, aumentando così la downforce prodotta dall'auto.
"Ogni aerodinamico, dalla simulazione in galleria, fino alla pista, sa che pance e fondo lavorano insieme. E' un'ulteriore dimensione che rende interessante questa attività, perché in realtà vediamo quanta varietà abbiamo raggiunto dal punto di vista della forma delle pance e del modo in cui queste interagiscono con il fondo. In realtà non parlerei solo di deportanza. Credo che sia il concetto ad interagire con il fondo, perché le pance agiscono come minigonne. Le pance ampie favoriscono l'aspirazione nel fondo. E' questo il concetto di cui sembra non si possa fare a meno per massimizzare il carico".
Forme dei sidepods che, dopo le idee originali e davvero diverse che abbiamo visto la scorsa stagione, stanno tutte più o meno convergendo verso il concetto caro alla Red Bull di Adrian Newey, andando alla ricerca dell'effetto downf-wash, ovvero quello con cui si spostano i flussi dalla zona superiore a quella inferiore della monoposto.
"Ora sembra che tutti i team stiano convergendo nella stessa direzione e credo che ciò possa continuare sempre di più".
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