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25/07/2023 08:00:00

Ferrari, Nugnes: «Impossibile vincere, si pensa a salvare il posto. SF-23? Ecco che problemi ha»


News di Alessio Ciancola

Dopo la crescita d'inizio estate, a Silverstone e Budapest la Ferrari non ha trovato i riscontri sperati sulla bontà della SF-23 evo e delle novità introdotte. Un calo che, di fatto, porta la rossa indietro e dietro a team come Aston, Mercedes e McLaren che sembrano superati e che, soprattutto, vanifica mesi di lavoro.

La SF-23, di fatto, ha sottoperformato in Ungheria, non essendo a livello dei rivali e non permettendo ai piloti di avere la fiducia per spingere e massimizzare il risultato. Al traguardo, infatti, Leclerc e Sainz al settimo e ottavo posto: un risultato deludente, figlio di una vettura che, malgrado l'Hungaroring fosse favorevole come caratteristiche, non è mai stata veloce e ha riportato alla luce noti problemi della vettura. Un secondo crollo in venti giorni che in Scuderia sono determinati a non confermare e a cui si dovrà trovare rapida soluzione per salvare la stagione.

Gara deludente le cui cause sono state analizzate da Franco Nugnes, su 'Motorsport.com'. Per prima cosa, l'italiano ha sottolineato quanto, evidentemente, ci siano problemi tra le simulazioni (che parlavano di pole e di un'auto in palla) e la realtà in pista.

"Leclerc settimo e Sainz ottavo. La Scuderia ha rimediato la seconda figuraccia. [...] L’Hungaroring doveva essere il teatro ideale, tanto che si era parlato di pole position. [...] Le simulazioni erano sembrate positive, ma fra il mondo virtuale e la realtà del Cavallino evidentemente ci sono troppi… sogni che non combaciano con la verità".

Mancanza di correlazione che, in primis, sembra figlia di una SF-23 errata e incapace di lavorare come "nel virtuale". Oltre ciò, però, emerge anche quanto il team, di gara in gara, si dimostri inabile nel mettere la macchina a punto ed estrarre da essa il potenziale.

"Se il problema è la SF-23, allora non ha senso spendere soldi, energie a svilupparla. Ma, se come Vasseur lascia intendere, la rossa ha rendimento che non si concretizza, vuol dire che sono gli uomini a non capire come mettere in pista la vettura. Allora, bisogna metter mano alla struttura per evitare che i problemi di oggi siano gli stessi domani".

Problemi che, di fatto, portanno il Cavallino a non digerire, mai, i cambiamenti a stagione in corso, che siano di meteo, gomme o altro.

"È possibile che anche il (minimo) cambiamento possa far saltare il puzzle? È possibile che una variazione da parte di Pirelli, non dia mai un vantaggio? È possibile che il vento renda la SF-23 inguidabile?".

Non solo, poiché dalla qualifica di Budapest (in cui l'Alfa Romeo, a parità di motore, ha superato la rossa) emergono anche criticità in alcune aree della monoposto mai, finora, ritenute critiche, come la meccanica.

"Come è possibile che due Alfa Romeo prive di aggiornamenti circondino la migliore delle rosse: qualcuno si sarà domandato come mai Zhou e Bottas abbiano chiuso quinta e settima e la SF-23 di Leclerc in sandwich? Parliamo di macchine a parità di motore, confrontabili quindi per telaio, sospensioni e aerodinamica. Top team contro team clienti. Qui cadono le braccia [...]. La sensazione è che il problema non sia solo aerodinamico, ma coinvolge anche il resto della monoposto che spesso viene considerato competitivo".

Problemi che, secondo Nugnes, sono figli della paura di sbagliare che vige in GeS e del conseguente approccio finalizzato allo svolgimento del compitino senza azzardare idee capaci di far fare il salto di qualità.

"È lapalissiano che ci sia una malattia nel Reparto Corse: finché c’è da fare il compitino tutto bene, ma appena si cambia qualcosa è crisi. Non è approccio da F1. È impossibile pensare di tornare a vincere. [...] Emerge la debolezza di figure che non reggono l’impegno cui sono chiamate. Vivere nella paura di sbagliare porta a coprirsi. Se salvare il posto è la priorità, la scelta conservativa sarà la base di decisioni. Perdenti…".

Problematiche che, inevitabilmente, andranno risolte, sia innestando nuove figure, sia con un cambio di mentalità immediato per far si che la rossa 2024, non emuli la SF-23.

"[...] Loic Serra, direttore delle performance Mercedes, porterà nuova linfa e nuove idee per la rossa 2025. [...] Cardile, che riceverà i galloni di direttore tecnico, non potrà essere lasciato solo in questa fase: sta partendo il progetto della Ferrari 2024  e ha bisogno di rinforzi".

Foto copertina media.ferrari.com

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