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01/08/2023 17:15:00

Vanzini: «Qualche tempo fa scrivevo che la Ferrari vedeva la luce del tunnel, il problema è...»


News di Giuseppe Canetti

Dopo due weekend deludenti in Gran Bretagna e Ungheria, in Belgio la Ferrari è tornata a dare segnali incoraggianti conquistando il terzo podio stagionale. Ciò che ha colpito in modo particolare è stato il passo gara della SF-23, stranamente superiore a quello offerto dalla concorrenza, Red Bull esclusa s'intende.

Il buon risultato di Spa ha sopreso anche gli stessi componenti del team di Maranello. Leclerc, ad esempio, a margine dell'evento si è lasciato scappare: «Se avessi dovuto scommettere su una pista, prima di Budapest, avrei scommesso più su Ungheria che su Belgio, quindi questo è un punto sul quale dobbiamo lavorare». Parole che ben rendono l'idea di quanto (poco) chiara sia la situazione in quel di Maranello.

In ogni caso, è proprio da questo inatteso raggio di luce che dovrà ripartire il Cavallino a fine agosto, quando, reduce dalla pausa estitva, sarà chiamato a rincorrere lo status di seconda forza del mondiale. Ne ha parlato Carlo Vanzini in una sua analisi pubblicata sul settimanale Autosprint.

L'analisi di Carlo Vanzini 

"Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova", scrive Vanzini citando Agatha Christie in riferimento al terzo podio stagionale ottenuto dalla Ferrari in altrettanti weekend sprint fin qui andati in scena. "Vuol dire qualcosa?", si chiede il giornalista, che poi dà la sua interpretazione: "Il formato prevede una sola sessione di prove libere e così di fatto non hai tempo in pista per preparare la macchina al meglio rispetto a quando hai le tre consuete sessioni. Potrebbe voler dire che il set up studiato a tavolino funziona e non potendolo toccare e variare con l’attività in pista sembra la cosa migliore. È ovvio che non può essere così, ma questo vuol dire che a livello di simulazioni e di preparazione quello che viene fatto a Maranello è buono e probabilmente ha ragione Vasseur quando dice che deve migliorare quello svolto in pista, dove vai a fare le modifiche in base ai dati “estratti dall’asfalto”".

Comunque sia, adesso la Ferrari vede molto da vicino la terza piazza costruttori occupata dall'Aston Martin. Un traguardo che renderebbe meno amara la stagione 2023, ma che alla viglia si pensava potesse essere roba per altri, sicuramente non per il Cavallino, partito per migliorare la seconda posizione dello scorso anno. "Si tratta di capire, un leitmotiv ridondante e fastidioso per i tifosi che aspettano da 15 anni uno dei due titoli mondiali, chissà che quando si accenderà la lampadina non possa davvero arrivare quel momento di lotta con chi a oggi è in una striscia di dominio disarmante. I margini per tornare lì a competere non solo per un podio che porta si sorrisi, ma non soddisfazione, soprattutto per Leclerc, ci sono", sottolinea Vanzini.

Infine, conclude scrivendo: "La vacanza serve per ricaricare le batterie, ma soprattutto per chi insegue le teste devono restare belle attive perché potrebbe essere un’intuizione, un azzardo, un qualcosa di non calcolato a far capire di colpo quale è la strada. Qualche tempo fa scrivevo che la Ferrari vedeva la luce del tunnel, il problema è che si tratta solo di aperture che ogni tanto illuminano una galleria che finché non si vede un avvicinamento non finirà mai. Obiettivo essere nei tre del mondiale o addirittura recuperare il secondo su Mercedes, per dare corpo a quella frase di Enzo Ferrari: il secondo è il primo dei perdenti! Tempo al tempo, ma senza scuse, questa è la ricetta di Vasseur per una squadra che ha bisogno di trovare un equilibrio nell’avvilirsi nelle sconfitte pesanti ed esaltarsi in quelle, pur sempre sconfitte, ma più leggere, quando arriva un podio come a Spa. L’Italia che vince la ritroveremo, ma una sicuramente c’è visto che quasi tutto il mondo F.1, dai piloti ai team principal, sarà in vacanza nel nostro bel paese, almeno questo!".

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