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26/08/2023 12:20:00

Turrini: «Comincio a pensare che Elkann ne sapesse più di quanto poteva esplicitare»


News di Giuseppe Canetti

Tramite le colonne del suo blog, Leo Turrini ha commentato le parole di Charles Leclerc sul rinnovo del contratto e sulle ambizioni iridate della Ferrari. Nel farlo, il giornalista si è anche soffermato sul dominio della Red Bull e su alcune dichiarazioni rilasciate circa una anno fa dal presidente del Cavallino, John Elkann.

Ferrari, Leclerc e quelle parole di Elkann: l'analisi di Leo Turrini

"Le parole di Carletto sulla prospettiva 2026, beh, mi pare abbiano alimentato riflessioni vagamente contrastanti", esordisce Turrini riferendosi alle recenti dichiarazioni del monegasco sul rinnovo e sulle prospettive iridate della Ferrari. Poi esprime la propria opinione scrivendo: "È un atto di onestà intellettuale ammettere che in questo momento storico Red Bull dispone di un vantaggio enorme. È la scoperta dell’acqua calda, ma ci sta. Nel primo week end corsaiolo del 2023, fu Russell a dichiarare, papale papale, che a suo parere i Bibitari le avrebbero vinte tutte, le gare del neonato mondiale. Nessuno in Mercedes si lacerò le vesti".

"Ci sono verità inoppugnabili. Leclerc ne ha detta una: con i dati del presente, a stabilità di regolamento sarebbe ingenuo negare la schiacciante supremazia del team di Verstappen. Oggi, domani e dopodomani". Continua Turrini, che quindi sottolinea: "Altra cosa sarebbe se Carletto avesse concluso il ragionamento così: non c’è niente da fare e quindi sono rassegnato e dunque fino al 2026 farò il turista in pista. Ma non lo ha detto e so che nemmeno lo pensa. Certo è difficilissimo eppure a Maranello nessuno ha smesso di operare per arrivare ad una inversione di tendenza".

"Aggiungo una cosuccia, per amore di verità. Un anno fa, alla vigilia di Monza, il presidente John Elkann sostenne pubblicamente che la scadenza Ferrari per il Mondiale era il 2026. Gliene dicemmo di ogni, io per primo. Comincio a pensare, adesso, che il presidente sapesse più di quanto poteva esplicitare. Cioè aveva ragione, in anticipo", conclude il giornalista.

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