GP di Singapore - Con il nuovo layout si guadagnano 10 secondi al giro

Questa domenica si correrà il GP di Singapore su un tracciato un po' diverso rispetto a quello delle precedenti occasioni. Infatti, le curve ad angolo retto alla numero 16 alla 19 sono state eliminate a favore di un rettilineo di quasi 400 metri. Si taglieranno in questo modo da alcuni tornati impegnativi, nonchè dal famoso punto in cui Nelson Piquet Jr ebbe un incidente nel 2007, scatenando così il Crash Gate. Il motivo di questo cambiamento, però, non ha nulla a che vedere con la resurrezione di questo scandalo, dato che i cambiamenti sono stati annunciati circa 11 mesi fa.

Le squadre hanno già avuro modo di mettere la pista modificata nei loro simulatori e, stando a quanto dicono la Haas e la Mercedes, ci sarebbe un guadagno di circa 10 secondi al giro. Allo stesso tempo, le strade cittadine dovrebbero causare uno stress minore sul cambio e sulle gomme, evitando di farle surriscaldare eccessivamente.

Le parole dei piloti Haas

I piloti sono entusiasti di questa modifica, dato che per loro il GP di Singapore è uno dei più complessi a livello fisico, se non il più provante in assoluto, per via del circuito impegnativo e dell'umidità. Togliendo uno dei tratti più difficili si prevede di fare un po' meno fatica, perchè diminuisce il rischio di uscita di Safety Car, la quale rende la corsa a Marina Bay lunga circa due ore. La lunghezza finale dell'evento sarà la stessa però, poichè si aumenterà il numero di giri.

In particolare, Kevin Magnussen si è esposto sul tema affermando: "Data l'organizzazione della pista e la durata del gran premio, noi piloti veniamo messi a dura prova. Perdiamo un sacco di liquidi e sudiamo molto. In tutti gli allenamenti che faccio, molta preparazione è destinata per Singapore. Con il cambiamento forse sarà meno impegnativa: magari sarà più veloce, e perderemo meno acqua". A ruota è arrivato anche il suo compagno di squadra Nico Hulkenberg, il quale ha detto: "Il giro secco sarà più veloce, anche se rimarrà una sfida. Bisogna essere concentrati sin dalle prime prove libere; non possiamo prevedere quanto saremo competitivi":

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