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19/10/2023 17:15:00

Road to 2026: si va verso monoposto «congelate» nel 2025?


News di Martina Luraghi

Richiamato da Mercedes in sostituzione di Mike Elliott successivamente al doppio flop caratterizzato dalla W13 prima e dalla W14 poi, James Allison ha ripreso il suo precedente ruolo da Direttore Tecnico nel corso dei primi mesi del 2023. Nell'analisi post-Qatar l'ingegnere britannico, affrontando il tema riguardante le prestazioni della vettura attuale, si è ulteriormente proiettato verso il futuro che attende la Formula 1, in attesa del cambio regolamentare previsto per il 2026.

Nello specifico Allison ha ribadito il concetto della futura W15 (e non solo), il quale costituirà un taglio netto con la filosofia che ha caratterizzato finora le monoposto di Brackley in favore di soluzioni che andranno maggiormente nella direzione di quella che sta dimostrando di avere più margini di sviluppo: stiamo parlando, ovviamente, di quella Red Bull ideata da Adrian Newey.

"Sarà ancora più importante iniziare la nuova stagione con il piede giusto perché, con il nuovo regolamento alle porte, stiamo parlando di una vettura che dovrà essere progettata nel 2025 ed è molto probabile che sarà 'cugina stretta' di quella 2024. Perciò l'anno prossimo sarà doppiamente importante disporre di un mezzo competitivo se vorremo disputare buoni campionati in attesa del 2026", ha affermato il DT.

2025 déjà vu del 2021?

Con la rivoluzione attesa per il 2026, nel 2025 gran parte delle risorse tecniche e umane verranno inevitabilmente dirottate verso il nuovo progetto. Quest'ultimo verterà su monoposto aventi il 50% di potenza elettrica proveniente dalla Power Unit, oltre che dimensioni e peso ridotti in favore di una maggior efficienza aerodinamica. Con queste premesse e sempre con la spada di Damocle rappresentata dal budget cap, sviluppare in modo significativo le vetture della stagione precedente risulterebbe assai complicato.

Per questo il sasso lanciato da Allison potrebbe presto diventare un argomento di discussione in F1 Commission, con la possibilità di "congelare" le vetture 2024 limitandone al minimo le aree di sviluppo nel corso del 2025. Non si tratterebbe di un'operazione nuova, dal momento che fu già messa in atto nel 2020 in epoca Covid, quando il passaggio alle vetture ad effetto suolo (previsto per il 2021) venne spostato all'annata successiva in modo da consentire alle squadre, che all'epoca si erano ritrovate a dover fronteggiare delle difficoltà dovute ai sei mesi di stop imposti dalla pandemia, di riassestarsi economicamente.

Questo però significherebbe mettere (forse) in discussione il ciclo che la Red Bull sembra aver imbastito, con gli avversari che potrebbero quindi avere la loro chance di ridurre il gap proprio come fece lo stesso team di Milton Keynes che nel 2021 arrivò a giocarsi il titolo fino all'ultima gara contro una Mercedes che fino al 2020 era risultata a dir poco inattaccabile. Tuttavia, ci sarebbe da fronteggiare anche l'altra faccia della medaglia: giusto fermare l'evoluzione di una categoria conosciuta proprio per la sua massima espressione in materia di sviluppo?

Foto interna pbs.twimg.com

Fonte it.motorsport.com

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