Leggi l'articolo completo su formula1.it

05/11/2023 10:15:00

Il cortocircuito della «Formula Gomme»


Articolo di Roberto Cecere
Liberty Media e FIA stanno cercando di conferire artificialmente adrenalina e imprevedibilità alla categoria attraverso format senza valore aggiunto. La sprint race del gran premio del Brasile ha messo in evidenza tutti i limiti di un formato che ha obbligato i team a preservare i rimanenti treni di penumatici per la gara

L’ultima sprint race della stagione è andata in archivio con l’ennesimo successo di Max Verstappen che alla staccata di curva 1 ha riposto nel cassetto i sogni di gloria di Lando Norris autore del miglior crono nella qualifica shootout. Se il dominio di Red Bull e del famelico fuoriclasse olandese è la naturale conseguenza di una netta superiorità tecnica ed umana del tre volte campione del mondo, la Formula 1 ha l’obbligo di porre rimedio a una forma di spettacolo che sta assumendo contorni farseschi

Verstappen nel corso della Sprint Race – Credit: reddit.com

Liberty Media e FIA stanno cercando di conferire artificialmente adrenalina e imprevedibilità alla categoria attraverso format senza valore aggiunto. La sprint race del gran premio del Brasile ha messo in evidenza tutti i limiti di un formato che ha obbligato i team a preservare i rimanenti treni di penumatici per la gara odierna in favore delle meno adatte gomme soft usate nelle precedenti sessioni. 

Pneumatici utilizzati nella sprint race del GP del Brasile – Credit: @pirellisport

Tale scelta ha costretto i piloti a gestire i penumatici in modo maniacale per non arrivare sulle “tele” alla fine della mini gara. I team radio tra i driver e i rispettivi ingegneri di pista sono stati monotematici e asfissianti. Parola d’ordine “tyre management”. Ai piloti più bravi del mondo non viene più chiesta ormai la massima performance ma la gestione del pneumatico. In tal senso sono emblematici i ripetuti warning di Xavi Marcos a Charles Leclerc in relazione a presunte temperature elevate della power unit. Alla continua richiesta di effettuare “Lift Off” alla quale il campione monegasco ha risposto con un rassegnato “Ragazzi…”. 

Team radio tra Xavi Marcos e Leclerc nel corso della Sprint Race – Credit: @robertofunoat

La coperta corta si è manifestata in tutta la sua inefficacia allorquando sia Russell che Hamilton sono crollati nelle prestazioni dopo un avvio di gara fulmineo. La bellezza espressa nelle prime tornate dalle due frecce d’argento è stata mortificata da pneumatici inadeguati per sostenere il ritmo forsennato dei primi giri e secondo Wolff da problemi di setup. Colpa dei team che hanno optato per la gestione migliore dei treni di pneumatici a loro disposizione in ottica gara o deriva di un format che obbliga le scuderie a centellinare il numero ridotto di set di gomme a disposizione degli sprint weekend?

Al netto di Verstappen, siamo certi che nessun pilota a fine gara provasse sensazioni positive avendo gareggiato con il freno a mano tirato, rinunciando scientemente a dare sfogo al proprio desiderio di estrarre il massimo dal proprio mezzo. E’ possibile che i competitor rinuncino a ottenere la massima performance utilizzando pneumatici dal degrado esponenziale? Nemmeno nel periodo di duopolio Bridgestone / Goodyear e successivamente Michelin / Bridgestone le sorti delle gare erano così vincolate alla performance e consistenza dei pneumatici. La sprint race di ieri dimostra in modo solare che i team hanno snobbato la “garetta” del sabato smarcando il compound buono solo per le qualifiche. Allo stato attuale e alla luce della misera posta in palio, la corsa del sabato è a tutti gli effetti una gara di contorno in cui scuderie e piloti cercano di limitare i danni in funzione della gara domenicale. Nel mentre l’opinione degli addetti ai lavori è spaccata tra chi ne farebbe a meno senza patemi (Verstappen in testa) e chi addirittura apre alla inversione della griglia, come dichiarato da Lewis Hamilton nell’incontro con i media giovedì scorso. Contestualmente Pirelli dovrebbe offrire un prodotto in grado di consentire ai piloti di poter spingere dal primo all’ultimo giro di ogni stint che si tratti di Sprint Race o della gara sulla distanza dei 300 Km. Si potrebbe obiettare che Red Bull è in grado di farlo cosi come McLaren da metà stagione in poi. Tuttavia la prima criticità nei weekend di gara per 8 team su dieci è la gestione ottimale della vita del pneumatico. Nonostante l’organizzazione amatoriale e le condizioni ambientali estreme c’è da scommettere che l’unica gara in cui i piloti siano tornati a sentirsi padroni del mezzo e non semplici gestori sia stata la gara del Qatar in cui le note problematiche della Pirelli imposero la percorrenza di 18 giri per set di pneumatici. Nella notte di Losail i piloti di Formula 1 sono tornati a sentirsi gli uomini più veloci della terra perché contava solo il cronometro, forse la più grande sconfitta per la Formula 1 e per Pirelli.  

Foto interna twitter.com

Foto interna www.reddit.com

Leggi anche: Se la sprint race piace più del GP...

Leggi anche: GP Brasile - La gomma rossa è la scelta giusta per la gara? Risponde Leclerc