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09/11/2023 22:35:00

Scioperi e poca domanda: crollano i prezzi dei biglietti per il GP di Las Vegas


News di Prisca Manzoni

Dopo un'intensa tripletta di appuntamenti, la Formula 1 si prende una domenica di pausa, prima di sbarcare la prossima settimana a Las Vegas. Attorno a questo appuntamento c'è un alone di controversie: all'annuncio del ritorno della città nel calendario, infatti, i più puristi hanno storto il naso, affermando che Liberty Media stia cercando solo lo spettacolo, mettendo in secondo piano l'aspetto sportivo. Di recente si sono aggiunti alle lamentele anche gli stessi americani, dato che le strutture montate per l'occasione ostruisono il traffico e gran parte della visuale dei monumenti. Inoltre, attorno ad esse gli organizzatori hanno voluto che si mettessero dei teli cerati, per evitare che passanti occasionali potessero guardare la corsa.

Nel bene o nel male, attorno all'evento si è creata una grande attesa, aumentata dalla promozione sui social, con la promessa che sarà qualcosa di unico. Al momento, però, lo show è garantito solo fuori dalla pista, con la presenza di numerosi artisti internazionali e giochi pirotecnici. Inoltre, uno degli aspetti su cui si puntava era la crescita di interesse da parte degli statunitensi nella Formula 1 che, storicamente, è stato sempre abbastanza limitato.

I prezzi dei biglietti

Da qualche anno a questa parte, però, con molte strategie di marketing, si sta raggiungendo anche il pubblico oltreoceano. Il boom è notevole, come si vede dalle tribune piene a Miami e ad Austin, eppure a Las Vegas è sembrato non attaccare. O meglio, la barriera tra i tifosi e i piloti erano i prezzi folli per i biglietti, malattia abbastanza diffusa nel circus attuale. Dato che non si stavano raggiungendo i numeri sperati, gli organizzatori sono stati costretti a ridurre il prezzo degli ingressi. 

Come riporta Joe Pompliano su Twitter, infatti, al 10 agosto i biglietti più economici per il giovedì costavano 385$, mentre ora solo 162$, con un calo del 58%. Al sabato, invece, la flessione è minore, dato che si è passati da 1645$ a 1087$. Al venerdì, invece, ci sono le offerte più "convenienti": da 825$ si è scesi a 312$, perdendo così il 62%. Ma il calo della domanda si è fatto sentire anche per gli alberghi, che hanno ridotto le loro tariffe. A spiegare questo, oltre alla situazione economica per nulla rosea, ci sono poi numerose variabili, come il fatto che entrambi i mondiali sono già stati assegnati e che c'era la minaccia di diversi scioperi. La speranza è che questo sia un segnale per i manager attuali, dato che non è la prima volta che si sono verificate situazioni simili e i fan si sono lamentati dei prezzi esorbitanti. 

Foto interna x.com

Foto copertina x.com

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