Charles Leclerc ha concluso il GP di Las Vegas in seconda posizione, al termine di una gara condotta in maniera fantastica e piena di lotte con entrambi i piloti della Red Bull fino all'ultima curva.
Eppure i dati della telemetria riguardanti la gestione delle gomme e il tempo sul giro dimostrano che la Ferrari numero 16 era più veloce della Red Bull di Max Verstappen nel primo stint, effettuato con gomme medie.
La Rossa, a differenza della RB19 dell'olandese, non soffriva di graining (ovvero un fenomeno che accumula sulla gomma delle piccole abrasioni, come macchioline scure o piccoli riccioli, che causano un calo di prestazione) sull'asse anteriore.
Leclerc, inoltre, ha mostrato un passo superiore nell'ultima parte dello stint (come si nota tra il giro 13 e 15 del grafico riportato in basso), superando Verstappen; pur riuscendo ad allungare la vita delle sue gomme e fermarsi qualche giro dopo il suo diretto rivale per la vittoria.
Poi la Safety Car, l'imprevisto che ha rovinato i piani della Ferrari. In caso di una gara regolare (senza Safety Car) a una sosta, il monegasco avrebbe avuto un ampio vantaggio, a livello di tempo sul giro e di minor degrado, sul finale di gara.
Con una strategia a due soste, invece, probabilmente i team avrebbero optato per un'altra gomma media, con cui la SF-23 si era mostrata più competitiva della Red Bull.
Leclerc, invece, è stato più veloce di Verstappen soltanto nei primi tre giri dalla ripartenza della corsa, ovvero dal giro 29 al giro 31.
Questo si è verificato perché Max, in quel frangente, ha dovuto compiere dei sorpassi, che lo hanno inevitabilmente rallentato.
Una volta liberatosi dei piloti più lenti, però, l'olandese è stato più veloce di Charles fino al penultimo passaggio, quando ha iniziato a rallentare per cercare di aiutare il compagno di squadra Sergio Pérez a tenere la posizione sul monegasco.
Quindi, alla fine di questa coincisa analisi, possiamo affermare che la vittoria sia sfuggita dalle mani di Leclerc per due motivi principali: l'usura maggiore delle sue coperture rispetto a quelle di Verstappen (che ha effettuato un pit stop in regime di Safety Car) e una minor competitività della Ferrari con mescola dura rispetto alla media.
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Foto interna f1-tempo.com