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Helmut Marko, consulente della Red Bull, ha commentato il crash test fallito dalla RB20, ammettendo che "se la vettura l'avesse passato, la squadra non avrebbe fatto un buon lavoro".
Avvicinarsi alla Red Bull è il chiaro obiettivo di tutti i top team nel 2024, dopo che la squadra austriaca ha conquistato il campionato dello scorso anno quasi facilmente.
La domanda che gli appassionati (specilamente se tifosi di altri competitor) si pongono è se il team sia pronto ad affrontare la sfida e riaffermarsi, seppur non con la stessa superiorità del 2023, come la scuderia da battere.
Nell'avvicinamento alla nuova stagione, è stato rivelato dai media che la RB20 abbia fallito il crash test della FIA, necessario per l'omologazione di alcune componenti.
La notizia è stata interpretata in modo diverso dai tifosi, con alcuni che hanno tratto conclusioni alquanto più drammatiche di altri.
Tuttavia, Helmut Marko, consulente della Red Bull, si è espresso molto chiaramente a riguardo: "È ridicolo [quello che hanno scritto i media, ndr]. Se avessimo superato il primo test, ci sarebbe stato un problema. Non avremmo fatto un buon lavoro, quindi menomale [che non l'abbiamo passato, ndr] direi".
Le parole dell'austriaco sorprendono, perché lasciano trasparire che la squadra fosse consapevole di non essere in grado di sostenere il test della Federazione.
Questa tranquillità fa pensare che i componenti non approvati dai regolamenti del crash test FIA siano un'estremizzazione del nuovo progetto, ma che ce ne siano altri (regolari) già pronti.
Oppure, le dichiarazioni in questione potrebbero essere un bluff, per non far capire ai rivali che al momento il team si trova in una situazione complicata, se veramente dovesse rivalutare il progetto a gennaio.
Insomma, sembrerebbe che in Red Bull abbiano tutto sotto controllo e che la seconda opzione sia da scartare, ma in Formula 1 mai dire mai.
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