Quando gli appassionati di Formula1 ripensano al GP di Abu Dhabi 2021 non possono che essere pervasi da sentimenti contrastanti. Indipendentemente dal tifo, indipendentemente da chi ha alzato la coppa del mondo dopo la bandiera a scacchi, quella gara, quella sfida avrebbe dovuto avere un finale al livello dell’impegno e del lavoro svolto dai piloti e da tutti i dipendenti dei team coinvolti.
Alla fine, a Mercedes andò il titolo costruttori, mentre a Verstappen e alla Red Bull il titolo piloti. Chi ricorda ovviamente con grande emozione il primo titolo mondiale vinto da Max, è Christian Horner, il quale intervistato da ‘Sky Sports’ ha svelato un aneddoto su quella serata: "Ricordo che prima della gara avevo riunito la squadra con l’intento di lasciare questo messaggio: 'Ragazzi, qualunque cosa accada oggi, abbiamo fatto un viaggio incredibile per arrivare qui. Accada quel che accada, la cosa più importante è andare là fuori, dare il massimo e divertirci. Non dobbiamo concentrarci esclusivamente su oggi, pensiamo a quanto abbiamo fatto nelle 21 gare precedenti. Non dobbiamo lasciare Abu Dhabi pensando che non abbiamo fatto il massimo. Domani ci sveglieremo senza rimpianti, sapendo che abbiamo dato tutto quello che avevamo'”.
La cosa che più si ricorda di quel pazzo GP è sicuramente l’ultima fase dopo la Safety Car. Momento chiave che il team principal della Red Bull, a poco più di due anni di distanza ha così commentato: “Si parla molto dell’ultimo giro, ma la verità è che la Mercedes è stata sin da subito molto più aggressiva di noi in termini di strategia. Hamilton ha superato Max e poi è stato capace di gestire comodamente il gap acquisito. Dopodiché si sono messi sulla difensiva e con 43 giri sostenuto sullo stesso treno di gomme, per noi era chiaro che sarebbe bastata una Safety Car a rimettere tutto in discussione. Restando sulla difensiva si sono poi esposti nel finale”.
Un errore della Mercedes dunque. Facile dirlo a posteriori, ma è anche vero che con i se e con i ma non si vincono i mondiali. La storia ha dato ragione alla Red Bull e in fin dei conti è questo che conta.
Quella sera lo aveva compreso molto bene anche lo sconfitto Hamilton, il cui atteggiamento è stato lodato persino dal rivale Horner: “Non posso che togliermi il cappello per il modo in cui si è comportato. Ha vissuto una grande delusione durante il post gara, si percepiva, l’ho avvertita. Aveva perso il record che lo avrebbe messo da solo sul tetto del mondo e nonostante tutto ha mostrato un’incredibile dignità e rispetto. Credo che comportarsi in un modo diverso avrebbe solo aumentato la delusione. Gli ho stretto la mano nella sala dove i piloti aspettano di salire sul podio e lui mi ha risposto complimentandosi con me”, ha concluso.
Foto: Red Bull Racing
Leggi anche: Steiner-Haas, arriva l'ufficialità: è addio, svelato il sostituto
Leggi anche: Simone Resta lascia la Haas. È possibile un ruolo in Ferrari?