Dal 2019 ad oggi, molte sono le cose che sono cambiate all'interno della Ferrari: CEO, tecnici, team principal, piloti e molto altro. A non cambiare invece, anzi a rappresentare una delle poche certezze per il Cavallino, è la figura di Charles Leclerc che, dall'anno del suo debutto in rosso sino ad oggi si è adattato alle situazioni, e via via fatto carico di crescenti responsabilità, diventando oggi un pilastro del team di Maranello attorno al quale costruire un futuro vincente.
Anni in cui Charles è maturato e migliorato come pilota, ma in cui mai ha perso la forza e il talento che lo hanno sempre accompagnato e che gli hanno permesso, nel percorso di avvicinamento alla F1, di bruciare le tappe e convincere Nicolas Todt (suo manager) e la casa di Maranello a scommettere su di lui come uomo del futuro.
Elementi, di fatto, ben visibili sin dal suo debutto in F1, riconosciuti e ricordati anche da persone che hanno avuto modo di lavorare fianco a fianco con Charles.
Tra questi c'è Modesto Menabue, ex motorista della Ferrari, con cui chi scrive ha parlato in esclusiva per 'Formula1.it' e che, tra i temi trattati, ha ricordato proprio il 2018 e 2019: anno del debutto in F1 del pilota del Principato e anno dell'approdo a Maranello. Per prima cosa, l'ex tecnico ha ricordato la stagione del Monegasco in Sauber: vettura modesta con cui fece grandi cose, come fatto anche nelle formule propedeutiche, e nella sua prima annata in un top team.
"Dalle formule minori si è visto che era forte. Debuttò con la Sauber, un 'cancello', andando spesso a punti. Era nostro, lo abbiamo portato a casa. Anche nel 2019, al primo anno in Ferrari, ha vinto delle gare".
Leclerc che, grazie al suo talento, ha portato in alto la Ferrari nel 2022, almeno nelle prime gare, sfruttando il potenziale della F1-75, nata sana ma poi persasi tra sviluppi non del tutto azzeccati e problemi di affidabilità. Un quando condiviso dal motorista modenese.
"All'inizio la F1-75 era la più forte, poi con le novità si è persa. È tornata forte quando si è rimessa roba vecchia...".
Menabue, infine, ha parlato di quello che ad oggi è, secondo lui, il vero problema di Charles Leclerc e l'ostacolo che si frappone tra lui e la sua massima realizzazione: il suo ingegnere di pista, Xavi Marcos, che più volte è apparso meno incisivo e capace di fare la differenza come altri tecnici fanno.
"Credo che il suo limite, oggi, sia il suo ingegnere, bravo ma molto 'timido'. Non come Lambiase...".
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