Gian Carlo Minardi, ex proprietario dell'omonimo team in F1, ha parlato del futuro dei giovani talenti italiani, tra cui spiccano i nomi di Andrea Kimi Antonelli e Gabriele Minì.
Quando gli è stato chiesto di indicare qualche prospetto interessante per il Motorsport nel nostro Paese, Minardi ha risposto: "Il lavoro fatto dalla scuola federale ACI (Automobile Club d'Italia, ndr) sport è stato grandissimo".
"Ha portato due nomi in due particolare: uno è quello di Andrea Kimi Antonelli, l'altro è Gabriele Minì, nell'anticamera di quello che noi speriamo sia il futuro pilota, o i futuri piloti italiani in F1".
"Eppure abbiamo, in questi anni, prodotto, coi nostri stage ed i nostri corsi, tanti ragazzi che oggi sono nel Motorsport importante; perché se andiamo a vedere l'Hypercar o il WEC quest'anno ci sono tantissimi piloti che vengono dai nostri stage".
"Adesso faccio due nomi su tutti, perché sono i due che hanno cominciato con il primo stage della scuola federale: uno è Antonio Fuoco, l'altro è Raffaele Marcello".
"Quindi, anche se Marcello adesso dice che è svizzero e non italiano, ha cominciato con la scuola federale italiana e forse si è dimenticato che certi step li ha fatti in Italia, ma non voglio fare polemica".
"Abbiamo tantissimi altri nomi che oggi partecipano al Mondiale (di altri campionati importanti del Motorsport, ndr)".
"Per cui, siccome in Formula 1 oggi sono 20 i posti, peraltro con 18 ragazzini e 2 anzianotti (Lewis Hamilton e Fernando Alonso, ndr), non è facile trovare degli sbocchi", ha sottolineato Minardi in un'intervista rilasciata a NewsF1 Motorsport e Automotive.
"Lo dimostra anche il fatto che sono due o tre anni che un pilota di Formula 2 vincente non ha trovato un sedile, l'unico che è rientrato è Piastri, che farà vedere di che pasta è".
"Arrivare in Formula 1, quindi, non è così facile, però io, parlando come uno che ha vissuto la F1 per 21 anni, devo dire che oggi c'è il WEC, c'è l'Hypercar, con nove case automobilistiche che corrono e che stanno utilizzando tutti i ragazzi giovani, insieme chiaramente a qualcuno d'esperienza".
"Speriamo che diventino 22 i posti da occupare (in F1, se dovesse aggiungersi un undicesimo team alla griglia, ndr), ma al momento non è facile trovare un sedile".
"Nella mentalità dei piloti, però, è chiaro che il primo desiderio sia quello di arrivare in Formula 1, ma nella loro testa stanno pensando che l'importante è arrivare al professionismo".
"Noi come scuola federale stiamo lavorando per questo ed abbiamo parecchi giovani che fanno suonare l'Inno di Mameli durante la stagione".
"Poi è chiaro che ne abbiamo due in particolare, quelli con cui siamo partiti in un certo tipo di programma e che supportiamo in tutti i sensi, che hanno la possibilità (di arrivare in Formula 1, ndr).
"Uno (Gabriele Minì, ndr) è nella cantera dell'Alpine e con un manager come Nicolas Todt (figlio di Jean, ex team principal della Ferrari nell'era Schumacher, ndr), l'altro (Kimi Antonelli, ndr) mio figlio è riuscito a portarlo in Mercedes diversi anni fa e ci hanno creduto, quindi lasciamoli lavorare".
"L'automobilismo è uno degli sport più difficili al mondo, quindi auguriamoci che abbiano anche quel pizzico di fortuna per trovarsi al posto giusto nel momento giusto".
"Siamo, o almeno io sono, particolarmente curioso e cercherò di essere assiduo frequentatore delle trasmissioni di Formula 3 (in cui correrà Minì, ndr) e Formula 2 (dove correrà Antonelli, ndr)", ha concluso Minardi.
E voi, cosa ne pensate? Andrea Kimi Antonelli e Gabriele Minì riusciranno a rappresentare l'Italia in Formula 1 nei prossimi anni? Fatecelo sapere con un commento sui nostri profili social (Instagram, Facebook e Twitter).
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