Leggi l'articolo completo su formula1.it

24/01/2024 20:45:00

Il team di Faenza cambia pelle e spaventa i rivali. Ecco perchè


Articolo di Roberto Cecere
Il rebranding del team di Faenza dimostra che il gruppo Red Bull intende elevarne il livello di performance attraverso munifiche spornsorship e una coppia di piloti esperti. E la sinergia con il team campione del mondo fa già discutere...

La rivoluzione tecnica iniziata nel 2022 con il ritorno delle monoposto ad effetto suolo è coinciso con una fase poco brillante del team italiano AlphaTauri. La divergenza rispetto alla filosofia aerodinamica della cugina iridata (Red Bull, nda) ha segnato il declino prestazionale delle monoposto di Faenza al punto che in più circostanze si è parlato della volontà del gruppo Thainlandese di cedere quello che sin dal principio è stato sempre considerato uno junior team.

Del resto è un momento storico in cui i team già iscritti sono molto appetibili da costruttori desiderosi di entrare nel circus, come dimostrato dall'acquisto del team Sauber ad opera di Audi. Tuttavia questi rimors sono stati sempre rispediti al mittente sia da Tost che da Marko nonostante si sia parlato di una grossa offerta economica per l'acquisto della scuderia.

Al tempo stesso è innegabile che il team nato dalle ceneri della Minardi sta cambiando pelle e la scelta dei piloti ne è la dimostrazione. Un tempo Toro Rosso/AlphaTauri era concepita come una palestra per testare le capacità dei potenziali campioncini della cantera Red Bull. La line-up del prossimo anno è un usato sicuro tipico di una scuderia che intende cogliere risultati con costanza senza pagare lo scotto del noviziato dei driver.

L’uscita dello storico Team Principal, Franz Tost, è stata colmata con largo anticipo grazie al ritorno di Laurent Mekies dopo la lunga esperienza in Ferrari. In ultima analisi il rebranding.

AlphaTauri fu una scelta per promuovere un proprio marchio, Visa e’ un partner di enorme portata che immette denaro nelle casse del team di Faenza. La personale sensazione è che Red Bull voglia far saltare il banco portando il nuovo team Visa Red Bull CashApp al top del midfield. Se così fosse inizieranno i mal di pancia dei competitor, anzi sono già iniziati perché nel paddock le voci circolano chiaramente in anticipo.

Il CEO della McLaren, Zack Brown è preoccupato dell’allenza tra i due team che fanno parte dello stesso gruppo, situazione estranea ad altre categorie sportive. Peccato che questa anomalia sia presente da quasi un ventennio e solo ora inizia ad essere fastidiosa/sospetta per i competitor. La storia della F1 annovera molte situazioni simili come la Ligier JS41 del tutto simile alla Benetton B195 campione del mondo con Michael Schumacher. Il comproprietario del team era Tom Walkinshaw per tanti anni dirigente proprio della Benetton.

Vista laterale della Ligier JS41e della Benetton B195 - Credit: reddit.com

E che dire della Mercedes Rosa, ovvero della Racing Point capolavoro di reverse engineering della Mercedes W10 o delle Haas spesso soprannominate “Ferrarine”. Alla Visa RB cash app basterebbe una RB19 per essere sicura di andare sempre a podio e coprire le spalle alla fuggitiva RB20.

La Racing Point RP20 affiancata alla Mercedes W11 - Credit: Reddit.com


Ma questo è uno scenario a cui probabilmente non assisteremo, non perché irrealizzabile ma perché acuirebbe il vizio di forma in base al quale si metterebbe in pratica una concorrenza sleale. Per non parlare della proprietà intellettuale. Quel che è certo è che il secondo team della famiglia Red Bull non sarà più la cenerentola del circus e questa è certamente un’ottima notizia per una realtà che comunque conserva le proprie radici in Italia.