La scorsa settimana è stato presentato il progetto del nuovo circuito che tra qualche anno ospiterà la Formula 1 in Arabia Saudita. L'amministratore delegato del Motorsport saudita Martin Whitaker ha assicurato che il nuovo circuito da mezzo miliardo di dollari proposto dal Paese non diventerà un'altra cattedrale del deserto della F1.
La costruzione dello Speed Park di Qiddiya non è ancora iniziata, ma sarà uno dei fiori all'occhiello di un gigantesco progetto cittadino destinato a diventare un'attrazione di intrattenimento globale nell'ambito dell'iniziativa "Vision 2030" del paese. Il tracciato prevede un dislivello di 108 metri, 21 curve e tre zone DRS. In particolare, ci sarà una pendenza di 70 metri fino alla prima curva, nota come "Blade", che sarà illuminata con luci a LED.
Come riportato da racingnews365, il CEO del motorsport saudita Martin Whitaker ha dichiarato: "È difficile, al momento, dire con esattezza quando si correrà lì. Una delle considerazioni principali da fare è che Qiddiya non è solo una pista da corsa, ma un'intera città, come un enorme parco a tema, in un certo senso. Ci sono molti altri sport, golf, calcio, motori, e tutto l'intrattenimento che ne consegue, e poi ci sono abitazioni, negozi, alberghi. È una struttura spettacolare. Quando ne abbiamo parlato, abbiamo sempre pensato a Qiddiya come a un luogo dove in futuro si svolgerà una gara di Formula 1, ma in realtà è molto più di questo".
"È anche importante considerare che quando si tratta di organizzare una gara di Formula 1 a Qiddiya, tutto deve essere perfetto. Non si può correre su un circuito che potrebbe essere finito ma in cui le infrastrutture intorno non lo sono. In sostanza, tutto deve combaciare nello stesso momento, e sono sicuro che sarà così".
In passato il Gran Premio della Corea del Sud si è svolto a Mokpo, una città situata all'estremità meridionale del Paese, a quattro ore di treno dalla capitale Seul. All'epoca era stata fatta la promessa che sarebbero state sviluppate delle infrastrutture intorno al circuito, ma non si è mai concretizzata a causa dei costi proposti. "La differenza in questo caso sarà l'impegno dei sauditi", ha aggiunto Whitaker. "Una volta che si impegnano a fare qualcosa, è fatta. La cosa si fa. Non si può tornare indietro. Lo faranno. Questo è il motivo per cui Qiddiya è uno di questi giga progetti che si stanno realizzando in Arabia Saudita".
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