Il caso Horner è ormai al centro di un aspro quanto giusto dibattito sui risvolti umani associati ad una vicenda così complessa. Stando a quanto riportato dalla BBC, in seguito all'indagine interna, alla relativa "assoluzione" del team principal Red Bull da parte dell'azienda austriaca, e il conseguente allontanamento della dipendente che aveva presentato reclamo, quest'ultima avrebbe presentato formalmente un ricorso al comitato etico della FIA. Di seguito vi riportiamo tutti i dettagli.
Dopo la segnalazione della dipendente che ha attivato l'indagine svolta da un investigatore esterno alle parti, la Red Bull ha comunicato che non erano disponibili prove sufficienti per agire contro Christian Horner, il caso era stato dunque archiviato. Come conseguenza del caos innescato dalla diffusione delle presunte immagini comprovanti il comportamento inopportuno di Horner, la settimana scorsa la dipendente è stata sospesa dal team e di fatto licenziata.
Solo qualche giorno fa, per la prima volta da quando è scoppiato il caso, la donna ha diffuso tramite una sua amica alcune dichiarazioni riguardo la vicenda, sostenendo di essere delusa e chiedendo maggiore chiarezza e trasparenza sull'indagine e il suo licenziamento.
La ragazza vuole fare valere i suoi diritti ed ha deciso di appellarsi, tramite un reclamo ufficiale, al comitato etico della Federazione Internazionale. Sarà la FIA adesso a dover dunque indagare ed eventualmente intervenire in suo favore. Seguiranno aggiornamenti.
Aggiornamento delle 21:10: Luke Smith ha riportato sul suo profilo X che sia le richieste che i reclami vengono ricevuti e gestiti dal Compliance Officer e, ove opportuno, dal Comitato Etico. Entrambi gli organismi però operano in autonomia, garantendo la massima riservatezza durante tutto il processo. Di conseguenza, non è possibile confermare la ricezione del reclamo fatto dalla dipendente e molto probabilmente non si avranno aggiornamneti fin quando non sarà proprio la FIA ad esporsi pubblicamente.
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