La Williams ha preso una decisione vergognosamente ingiusta nei confronti di Logan Sargeant al GP d'Australia.
Ricostruiamo insieme la vicenda e cerchiamo di capire per quale motivo il mondo della F1 non abbia nulla da ridire a riguardo.
Nelle Prove Libere 1 del GP d'Australia, la vettura di Alex Albon ha impattato pesantemente contro le barriere, provocando una bandiera rossa.
Il pilota thailandese ha commesso un errore alla curva 6, che gli è costato la partecipazione alla seconda sessione del venerdì.
La sua assenza, però, è stata condizionata anche da un'indisposizione clamorosa della squadra, sprovvista di una specifica di ricambio per il telaio.
Un evento clamoroso, quasi unico, in Formula 1; e di certo non accettabile da un team che porta il nome di Sir Frank Williams; e che ha fatto la storia di questo sport.
La mancanza di componenti ha costretto la scuderia a ritirare una vettura dal Gran Premio, che dunque sarà disputato soltanto da un pilota.
E chi, tra Alex Albon (colui che ha commesso l'errore) e Logan Sargeant (che non ha fatto niente di male) ne ha pagato le conseguenze? Esattamente, proprio il giovane americano.
La Williams utilizzerà, infatti, le specifiche "sane" della monoposto numero 2 per riparare e mandare in pista l'altra, con l'ex pilota Red Bull al volante.
Una decisione che, clamorosamente, non ha scandalizzato il mondo della F1; ma per quale motivo? La risposta più immediata è la seguente: per il verdetto della classifica.
Realisticamente, dal punto di vista della scuderia è giusto puntare sul pilota che dà maggiori garanzie. Provate a immaginare per un attimo cosa sarebbe successo se l'avesse fatto la Red Bull, ad esempio: apriti cielo.
Con Pérez ancora in lotta per il Mondiale, visto che il campionato è appena iniziato, "regalare" una gara a Verstappen nonostante l'errore sia stato commesso da lui (nel nostro scenario ipotetico) avrebbe avuto una risonanza mediatica assordante.
Per carità, giusto fare gli interessi del team e cercare di massimizzare il risultato, ma non è per niente corretto chiedere a Sargeant di farsi da parte per far correre il compagno.
D'altronde, nel briefing pre-weekend sicuramente l'argomento sarà stato trattato. Sarebbe troppo superficiale pensare che James Vowles, team principal della Williams, non abbia detto: "Ragazzi, mi raccomando, non abbiamo pezzi di ricambio, quindi fate attenzione a non danneggiare la macchina", o qualcosa di simile.
Dunque, sarebbe stato di gran lunga più onesto e sportivo giustificare la scelta di far correre Sargeant (quella sulla carta meritocratica) proprio con l'incidente di Albon: "L'errore è suo, è giusto che paghi lui".
Si sta pur sempre parlando di un errore commesso durante le PL1, quando realisticamente non c'è una gran necessità di spingere fino a superare il limite.
Se la vettura del thailandese avesse avuto un guasto meccanico, allora la situazione sarebbe stata completamente diversa; ma, allo stato attuale delle cose, Sargeant è totalmente innocente in questa situazione (ha anche dichiarato che è il momento più difficile della sua carriera), e ne paga le conseguenze. E non è questo che lo sport dovrebbe insegnare.
Albon, quantomeno, si è "scusato" per lo scenario che si è venuto a creare, dichiarando: "Devo essere totalmente onesto e dire che nessun pilota vorrebbe cedere il suo sedile".
"Logan [Sargeant, ndr] è sempre stato professionale, un 'team player' sin dal primo giorno, questo non sarà facile per lui. A questo punto farò di tutto e lavorerò con la squadra per ottenere il miglior risultato possibile", ha detto il thailandese in conclusione.
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Foto copertina www.williamsf1.com