Negli scorsi giorni, la Ferrari ha testato dei paraspruzzi, ovvero degli elementi progettati dalla FIA con l'intento di diminuire la quantità d'acqua sollevata dalle vetture in condizioni di pista bagnata.
Come mostrato da un video pubblicato su X da un utente, i paraspruzzi non sembrano essere in grado di raggiungere il proprio scopo.
Crediti video: Varryx
Per quale motivo questa presunta soluzione non avrebbe funzionato? Lo ha spiegato perfettamente Bryson Sullivan, ingegnere aerospaziale ed appassionato di motorsport.
Queste le sue parole, espresse sul proprio profilo X: "Ulteriori immagini del modello di spruzzo creato dai prototipi di copriruota: la scia [d'acqua, ndr] è molto più ampia con i paraspruzzi, piuttosto che senza".
"Questo implica che il flusso d'aria della vettura stessa è responsabile di gran parte dello spruzzo, non gli pneumatici", ha aggiunto in conclusione.
Insomma, se la FIA vorrà risolvere questo evidente problema di visibilità con pista bagnata, sarà costretta a modificare sensibilmente i concetti dell'intera monoposto.
Ciò significa che - con molta probabilità - succederà esattamente quello che tutti gli appassionati non vogliono: sarà sempre più complicato portare a termine le gare in condizioni metereologiche avverse.
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Foto copertina twitter.com