È stata un GP dolceamaro, quello del Made in Italy e dell'Emilia Romagna, per la Ferrari. Una gara chiusa al terzo e al quinto posto, con Charles Leclerc e Carlos Sainz nell'ordine. dal team di Maranello che, con l'introduzione del primo grosso pacchetto di sviluppi della stagione è riuscito a piazzare una macchina a podio nel GP di casa, chiudendo la gara a soli sette secondi dalla Red Bull di Max Verstappen e a sei dalla McLaren di Lando Norris. Un risultato positivo, guardando i distacchi finali e quelli che spesse volte venivano incassati la passata stagione, ma che lascia non poco amaro in bocca per non aver colto colto quello che forse, dopo i riscontri delle prove libere, si pensava poter essere un risultato alla portata: qualcosa di migliore rispetto al gradino più basso del podio con il pilota monegasco, dietro alla McLaren.
Una gara che, quindi, il team di Frédéric Vasseur mette in archivio con la certezza, da una parte, di aver compiuto uno step in avanti con gli aggiornamenti introdotti (il cui potenziale è ancora da sbloccare appieno, anche in virtù delle caratteristiche poco affini alla SF-24 dell'Enzo e Dino Ferrari) visto che, come detto, il gap dai primi è stato ridotto, ma altrettanto consapevole di avere ancora aree su cui lavorare, specie nella gestione delle gomme, su cui intervenire al più presto per poter entrare a far parte della lotta per la vittoria. Una gara che, sul suo blog "Profondo Rosso", è stata analizzata da Leo Turrini che, per prima cosa, ha ammesso i progressi compiuti dal Cavallino con l'arrivo delle novità tecniche.
"A contendere al solito Verstappen (scarso, eh?) il trionfo non è stata la Ferrari. Bensì la McLaren. [...] Se alla fine di un Gran Premio di 63 giri, senza ricongiungimenti imposti da safety car, Leclerc sta ad appena sette secondi o giù di lì da Super Max, beh, significa che la Rossa ha fatto un salto in avanti in termini di prestazione. [...] Questa è una buona cosa, ci mancherebbe".
Turrini però non ha nascosto una certa delusione, forse figlia delle attese della vigilia, per aver visto una Rossa finire alle spalle della McLaren, mai una minaccia fino a poco tempo fa. Un risultato inevitabilmente negativo dati gli obiettivi del team italiano.
"Ma non sarei intellettualmente onesto se tacessi che il Cavallino ha subito il sorpasso della McLaren. [...] Quindi non ci siamo. Se la Ferrari diventasse stabilmente la terza forza del campionato, sia pure a distanze accorciate dalla Red Bull, il bilancio non potrebbe essere certo considerato. [...] Il Drake era solito dichiarare che il secondo arrivato è semplicemente il primo degli sconfitti. Figuriamoci il terzo".
Pertanto, malgrado i passi in avanti compiuti dalla Rossa, secondo Turrini a Maranello dovrebbero pensare in grande, come fatto dalla McLaren che, partendo dal fondo della griglia nel 2023, non si è posta la metà dello schieramento come obiettivo bensì la vittoria. Sarebbe dunque auspicabile un cambio di mentalità in Via Abetone, proprio partendo dal fatto che ogni risultato è raggiungibile, come la McLaren insegna.
"Quello che sta facendo la McLaren può essere fatto pure a Maranello, anche senza aspettare Lewis Hamilton e Adrian Newey".
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