Tre pole position su quattro edizioni del GP di Monaco: questo è lo storico della Ferrari nelle stradine Principato la cui velocità, almeno in qualifica, è diventata ormai una certezza consolidata. Ancora una volta, come detto, una macchina Rossa è stata capace di fermare per prima i cronometri nel sabato del GP di Monaco, e a farlo è stata la vettura numero sedici di Charles Leclerc che, come ha spesso mostrato, è stato nuovamente in grado di fare la differenza sul giro secco, rifilando quasi due decimi alla McLaren di Oscar Piastri e al compagno di squadra, Carlos Sainz.
Una prestazione, quella di Carlos, è in qualche modo il bollino che certifica quanto, al netto del talento di Leclerc, la SF-24 si sia adattata al toboga monegasco, mostrandosi veloce, agile e ben bilanciata sin dalla prima sessione di prove libere e capace di rimettere le ruote davanti sia alla McLaren, la vera rivelazione delle recenti gare, sia della Red Bull di Max Verstappen (visto che Perez ha chiuso solo in diciottesima piazza) che, dopo due gare negative conferma un trend non esaltante che potrebbe far scattare qualche campanello d'allarme nella factory di Milton Keynes.
Una pole position che, per Charles è giunta dopo una sostituzione della power unit, la seconda consecutiva, dopo che sulla Rossa numero 16 i motoristi avevano riscontrato alcuni dati provenienti dalla telemetria fuori dai parametri usuali e poco rassicuranti. Dato tali, appunto, da far prendere la decisione di una sostituzione precauzionale per non correre il rischio di compromettere, con problemi tecnici, un weekend in cui la SF-24 sembra marciare senza intoppi. Un cambiamento (di cui non è noto se sia stata installata la terza unità stagionale, nuova di zecca, o reinstallata la prima unità che era stata smontata a cavallo tra il GP di Miami e quello di Imola) che, dal team principal Vasseur, è stato minimizzato e bollato, appunto, come precauzionale, proprio come accaduto lo scorso fine settimana a Imola quando, sempre sull'auto di Leclerc, i dati telemetrici non erano apparsi rassicuranti.
Un cambiamento che, fortunatamente, non porta Charles Leclerc ad incappare in penalità, anche in virtù del fatto che i motori sinora scartati, dopo le opportune analisi svolte a Maranello, appaiono non compromesse e nuovamente utilizzabili nel prosieguo della stagione ma che, alla settima gara di ventiquattro, potrebbe far scattare qualche campanello d'allarme nel team di Maranello.
Campanelli dettati dal fatto che, dovessero questi problemi ripresentarsi nei mesi a venire, il "salvataggio" dell'unità potrebbe non essere così scontato, portando così i piloti a rischiare degli zero pesanti in un campionato che appare tirato, a rischiare delle penalità in griglia durante una fase in cui la classifica è davvero corta e, forse, costringere i motoristi ad utilizzare mappature conservative, non massimizzando l'intero potenziale del pacchetto.
Una situazione che, ad oggi, non sembrano (per fortuna) preoccupare la compagine diretta da Frédéric Vasseur ma che, essendo solo alla settima gara della stagione 2024, dovrà essere tenuta sotto controllo, sperando di non rivivere delle scene già vissute nel recente passato, quando le noie meccaniche compromisero una stagione in cui la prestazione della vettura era di primo livello...
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Foto copertina media.ferrari.com