Il Gran Premio del Canada è stato il peggiore degli ultimi due anni per la Ferrari. La Rossa ha non solo registrato un doppio ritiro, ma non si è mai mostrata competitiva.
Le aspettative in vista di Montréal erano rosee, il morale - specialmente per la vittoria di Monaco - alle stelle. Eppure, quello del Québec è decisamente stato un weekend da dimenticare il più in fretta possibile.
Tra mancanza di passo, problemi di affidabilità sulla vettura di Leclerc e un Sainz disperso per tutto il fine settimana, nulla sembra aver funzionato.
Un passo falso, seppur difficile da digerire per il suo calibro, è ammissibile dopo un ottimo inizio. In vista della Spagna, però, la parole d'ordine non può che essere "ripartire".
Ebbene sì, perché il Gran Premio di Spagna darà delle indicazioni importanti sul proseguio della stagione. La natura del circuito della Catalogna (sempre definito "da test", per via della sua completezza) permette di stabilire alquanto accuratamente le gerarchie in griglia.
La Ferrari volerà a Barcellona con la consapevolezza di dover dimostrare agli avversari che quello del Canada è stato un semplice - seppur doloroso - incubo, da cui si è già risvegliata.
Un ottimo risultato nella prossima gara riporterebbe in alto il morale della squadra, dei piloti e dei tifosi; magari questa volta con più cautela, dato che Montréal ha lanciato un messaggio forte e chiaro: non bisogna alzare troppo le aspettative.
Insomma, sognare non costa nulla, così come avere delle ambizioni; ma adesso a Maranello si penserà due volte di mantenere i piedi per terra.
Leggi anche: Red Bull ha barato per vincere in Canada, ma la FIA chiude gli occhi: il retroscena
Leggi anche: Mercedes, a Montréal scartata la mossa vincente: mancanza di coraggio?
Leggi anche: McLaren spreca in Canada: è pronta per lottare al vertice?
Leggi anche: Mazzola commenta il regolamento 2026: «Ecco i tre aspetti fondamentali»
Foto copertina www.ferrari.com
Foto interna www.ferrari.com