Leggi l'articolo completo su formula1.it

21/07/2024 10:30:00

«È una Ferrari in modalità Binotto, gli sviluppi non funzionano. Così non va». L'idea di Turrini


News di Alessio Ciancola

Prosegue il periodo negativo per la Ferrari, smarrita dopo un buon avvio di stagione e crollata nel ruolo di quarta forza in campo, ormai costantemente alle prese con difficoltà nella comprensione e nel funzionamento della SF-24, divenuta enigmatica dopo l'introduzione dell'ultimo pacchetto di sviluppi in Spagna. Una situazione che, di fatto, ha tolto fiducia ai piloti e generanto effetti negativi sulla stabilità della vettura, tanto da spingere i tecnici a metterne in discussione lo sviluppo deliberaro a inizio anno: uno stallo che ha portato a perdere tempo e terreno rispetto ai rivali in una fase clou dell'anno.

Un quadro  che ha spinto gli ingegneri a usare l'ultima Spec della SF-24 nelle piste medio-lente, come Budapest questo fine settimana, e la Spec di Imola sulle piste veloci, come "Tools" fino all'arrivo dei correttivi previsti per Zandvoort: decisione utile a massimizzare la prestazione in un momento difficile per il team da cui, va detto, la Scuderia vuole uscire quanto prima, già a partire dal GP d'Ungheria. Una gara in cui la Rossa ha deciso di portare in pista l'ultimo pacchetto di evoluzioni, corretto con un nuovo fondo e delle pance riviste.

Una reazione che, almeno fino alla qualifica, sembra essere arrivata solo in parte, visto che le Rosse hanno espresso una discreta performance sul giro (faticando invece nelle simulazioni di gara nel confronto diretto con le rivali), specie con Carlos Sainz che ha chiuso la qualifica magiara al quarto posto, alle spalle della Red Bull di Verstappen e le due McLaren ma almemo davanti alla Mercedes di Lewis Hamilton, riportando la Scuderia nel ruolo di terza forza in campo. Una prestazione figlia, probabilmente, in parte della bontà degli sviluppi introdotti, che hanno minimizzato il bouncing, e delle caratteristiche dell'Hungaroring, favorevoli alla SF-24, di cui Carlos si è fatto miglior interprete. Meno bene è andata a Charles Leclerc, solamente sesto, dopo una sessione non semplice e una mancanza di fiducia probabilmente dovuta al crash di ieri in FP2. Una sessione non semplice che, dati alla mano, allunga la lista di gare "no" per il monegasco, in netta fase calante dalla vittoria di Monaco, spesso alla spalle del partente compagno di squadra.

Una giornata che, nel suo blog "Profondo Rosso", è stata commentata da Leo Turrini che per prima cosa ha evidenziato il periodo di calo prestazionale che sta vivendo la compagine diretta da Frédéric Vasseur che, malgrado i proclami o la narrazione che ne viene fatta, appare davvero simile a quella della gestione precedente di Mattia Binotto: un team incapace di crescere con costanza, di portare in pista sviluppi efficaci e persino alle prese con un pilota licenziato a inizio anno ben più veloce e consistente di quello che dovrebbe rappresentare il futuro della squadra di Maranello.

"E’ una Ferrari in modalità Binotto. [...] Dopo Montecarlo abbiamo assistito a un declino nelle prestazioni. Gli sviluppi non stanno dando gli esiti attesi. Sainz e Leclerc, al netto delle differenze di guida tra i due, con l’esodato di Spagna che sta andando meglio di Carletto, hanno malinconicamente ammesso che più del quarto posto in qualifica a Budapest non si poteva ottenere. A quattro decimi dalle due McLaren e dalla Red Bull di Verstappen. [...] Va bene così? No che non va bene. Per ora come risultati siamo alla modalità Binotto (anzi, guardando al 2022 siamo sotto, alla pausa estiva quella Rossa ci arrivò con 4 vittorie). Questi sono i fatti".

Leggi anche: Ferrari, Vasseur: «Sessione difficile. Abbiamo sistemato il bouncing, ecco cosa serve ora»

Leggi anche: LIVE - Qualifiche GP Ungheria 2024

Foto copertina media.ferrari.com