In occasione del ritorno del Gran Premio del Belgio, oggi ci concentreremo sulla curva più pericolosa dell'intero campionato di Formula 1: la sezione Eau Rouge-Raidillon.
La combinazione di curve dell'Eau Rouge-Raidillon è conosciuta da tutti gli appassionati del motorsport, pur venendo spesso appellata - erroneamente - soltanto Eau Rouge.
Tale tratto del tracciato rappresenta una leggera chicane in salita, che le vetture moderne di Formula 1 affrontano in pieno senza alcun problema.
La nomenclatura è alquanto chiara: "Eau Rouge" fa riferimento all'acqua rossa dell'omonimo fiume che scorre sotto il circuito, mentre "Raidillon" si traduce come "salita ripida".
Nel corso degli anni, l'area circostante queste curve (che di fatto sembrano una sola) ha subito diverse modifiche, con lo scopo di migliorare - per quanto possibile - la sicurezza dei piloti.
Il motorsport ha infatti vissuto due lutti di recente, causati proprio da incidenti avvenuti in quella parte della pista: quelli di Anthoine Hubert nel 2019 e di Dilano van 't Hoff nel 2023.
Entrambi i piloti inseguivano il sogno di arrivare in Formula 1. Sogno che - con gran sofferenza degli appassionati, e non solo - è stato stroncato dallo spaventoso tratto dell'Eau Rouge-Raidillon.
Insomma, ogni qual volta ci si prepara ad affrontare quelle curve bisogna sperare che vada tutto secondo i piani, per non assistere a una preannunciata tragedia.
È proprio questa l'insidia maggiore e più temuta dell'Eau Rouge-Raidillon: prepararsi ad affrontarla sentendo l'adrenalina e percorrerla consci del pericolo. Un atto che solo degli extraterresti come i piloti possono fare, a differenza di un qualsiasi essere umano "comune".
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