Con il tanto atteso cambio di regolamento del 2026, la Red Bull ha deciso di accettare una grandissima sfida: costruire le proprie power unit, anzichè prenderle da un fornitore esterno. Questa scelta è stata anche dettata dall'addio di Honda, che lavorerà poi con l'Aston Martin, ma si è subito trovato un prezioso alleato nel colosso americano Ford. Il team di Milton Keynes, infatti, non ha mai progettato motori, e inizierà a farlo proprio in un ciclo in cui quel componente tornerà al essere cruciale.
La squadra è consapevole che ci saranno parecchie difficoltà perciò non ha badato a spese, reclutando già figure molto importanti dai concorrenti, in particolare dalla Mercedes. Tuttavia, Paul Moghan, capo ingegnere della Red Bull, ha spiegato ai media che tutti si aspettano già momenti turbolenti: "Se vogliamo essere forti nel 2026 dobbiamo azzeccare il progetto. Ci sono molte sfide, ma l'obiettivo di fare come con Honda, se non meglio, è realizzabile. Ci saranno giorni duri così come giorni felici, ma quella sarà la nostra storia. Credo che potremo far fruttare questo impegno, le persone nella divisione powertrain sono molto determinate e intelligenti. Ce la possiamo giocare. Il regolamento introduce delle modifiche complesse anche nell'aerodinamica, ma il lavoro che ho visto sia dal lato del telaio che da quello dei motori è ottimo, forse anche più forte di quello dei fornitori attuali".
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