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26/08/2024 13:00:00

Mercedes quarta forza in Olanda: cosa è cambiato da Spa?


Articolo di Fabrizio Parascandolo
La Mercedes è passata da una doppietta in Belgio, poi negata dalla squalifica di Russell, a un weekend da quarta forza a Zandvoort. Quali sono i motivi dietro a tale inversione di tendenza? Cerchiamo di capirli insieme.

La Mercedes non è riuscita a dare continuità al suo ottimo periodo di forma in Olanda, terminando il Gran Premio in settima e ottava posizione con le due vetture.

Guardando alla gara di Spa, l'ultima disputata prima della pausa estiva, si potrebbe dire che la W15 è passata dall'essere la miglior monoposto sulla griglia ad essere la quarta forza.

Il risultato di Zandvoort è stato al di sotto delle aspettative, ma quali sono i motivi dietro questo improvviso cambio delle gerarchie? Cerchiamo di capirli insieme.

La Mercedes torna indietro, ma perché?

Innanzitutto, c'è da sottolineare un'ampia differenza tra i layout dei due circuiti: mentre la pista del Belgio presenta lunghi rettilinei, quella olandese ha caratteristiche ben diverse, viste le sue lunghe e tortuose curve.

Se volessimo paragonare il tracciato dell'Olanda a quello di qualsiasi altro Gran Premio, riscontreremmo delle similitudini evidenti con Monaco e Ungheria. Non è un caso, infatti, che la Mercedes - da quando è tornata a lottare al vertice - abbia "faticato" maggiormente proprio a Budapest.

In secondo luogo, dobbiamo considerare che il gap con la McLaren è anche conseguenza di un importante pacchetto di aggiornamenti portato dal team di Woking, che ha funzionato esattamente come previsto.

La squadra guidata da Toto Wolff, invece, sta avendo non pochi problemi di correlazione con il nuovo fondo provato a Spa. Il team principal in persona ha ammesso che "una parte del calo prestazionale potrebbe essere dovuta alla nuova specifica"; e sappiamo bene quanto tale componente sia fondamentale per le monoposto della generazione attuale.

Infine, ci sentiamo di affermare che l'arrivo al traguardo in settima ed ottava posizione si possa motivare con due eventi condizionanti nelle gare dei piloti.

Per quanto riguarda Russell, la scelta di effettuare un secondo pit stop a 18 giri dalla fine non ha evidentemente pagato, facendolo retrocedere dalla quinta alla settima piazza, senza possibilità di recuperare terreno su Sainz e Pérez.

Guardando alla corsa di Lewis Hamilton, d'altro canto, è innegabile che partire dalla quattordicesima casella in griglia abbia spento sul nascere qualsiasi ambizione. Il tempo perso nel sorpassare avversari più lenti, infatti, lo ha completamente tagliato fuori dalla lotta per le prime posizioni.

Insomma, in casa Mercedes non c'è da allarmarsi per un weekend al di sotto delle aspettative, ma è necessario migliorare l'esecuzione e far funzionare il nuovo fondo al più presto; così da poter essere più competitivi anche su circuiti (sulla carta) sfavorevoli.

 

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