Giusto poche settimane fa, al termine del Gran Premio d'Ungheria, l'argomento del giorno erano le spericolatezze di Max Verstappen, il suo non sapersi accontentare, il suo andare sempre oltre; interpretando male un team radio di Gianpiero Lambiase, tutti gli davano del bambino. Parte di quelle critiche era vera, perchè in quella gara sembrava di essere tornati all'inizio della carriera del tre volte campione, quando si buttava a destra e a manca creando danni pur di ottenere qualche punto. Anche le sue dichiarazioni ai media tradivano la foga di un pilota che non sapeva assecondare i limiti della macchina, e forse non aveva ancora calcolcato che i Mondiali si vincono anche con la costanza.
Da quel momento, e dalla conseguente strigliata di orecchie che sarebbe avvenuta nel garage della Red Bull, l'olandese sembra avere assunto un nuovo atteggiamento. Più maturo, più composto, con ancora quel pizzico di leggerezza dato dai 70 punti di vantaggio su Lando Norris. Basta vedere come ha risposto dopo la sconfitta subita al Gran Premio d'Olanda, davanti a una folla impazzita per lui. "Durante la gara ho fatto del mio meglio, ma poi ho capito che non ero abbastanza veloce e mi sono accontentato di stare dietro. Ho fatto solo la mia gara e ho tenuto questa posizione. Avrei preferito vincere, ma non si può essere sempre primi. Sono felice anche di questo secondo posto. Ho fatto del mio meglio, ma a un certo punto la vettura non rispondeva ai miei comandi. Quando Lando mi ha passato non potevo fare altro, cercando di portare a casa il podio", ha detto ai media.
Il Max del passato non si sarebbe accontentato, ma avrebbe lottato per non farsi passare dall'avversario, anche a costo di qualche sportellata di troppo. Invece, ora ha forse capito che la via migliore per vincere questo Mondiale è portare a casa i più punti possibile, giocando di intelligenza. Il margine che ha su Norris è ancora confortante, ma si resta sempre in campana per qualche disguido tecnico, quale DNF, qualche rivale che si mette a caccia. Chissà davvero che non si vedrà un pilota più maturo nel resto della stagione, pronto a far valere la sua esperienza al vertice contro chi, al momento, ha una monoposto superiore.
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