Pirelli - Il 2026 è una sfida. Isola: «Abbiamo delle vetture di prova indoor da 450 Km/h»
27/08/2024 20:50:00 Tempo di lettura: 7 minuti

A Zandvoort, Mario Isola ci ha gentilmente concesso di trascorrere assieme a lui un po' di tempo per affrontare diverse tematiche. Inizialmente abbiamo discusso dei temi che riguardavano il GP d'Olanda (qui le sue considerazioni della vigilia), poi ci siamo spinti, assieme a 'F1ingenerale.com' che era assieme a noi, nella comprensione dello sviluppo fatto dalla Pirelli sia sulle specifiche 2025 (trovi l'intervista qui), sia sulle specifiche che dovranno essere studiate su misura per l'avvento del nuovo regolamento tecnico 2026, quando le vetture usufruiranno di nuove power unit e dell'aerodinamica attiva. 

Isola: "Siamo di fronte ad una sfida tecnica non facile"

In questo caso, sotto la guida delle domande poste per lo più da Matteo Beretta di 'F1ingenerale.com', con il direttore motorsport Pirelli abbiamo fatto un percorso molto preciso su quelli che sono i passi che porteranno alla definizione del prodotto 2026. "Possiamo ovviamente usufruire di mule car che ci permettono di testare un nuovo prodotto, ma non nelle condizioni rappresentative che vorremmo idealmente", ha esordito Mario Isola. "Come procederà in sostanza il nostro lavoro? Si avvarrà dei simulatori e i modelli virtuali. È chiaro che grazie al loro utilizzo potremo testare delle cose che altrimenti non avremo modo di provare in pista. Cercheremo di metterci nelle condizioni più critiche per gli pneumatici, così da metterci in sicurezza, ma ovviamente dovremo fare a meno dell’aerodinamica attiva".

GP Olanda 2024, Isola

"Quindi questa variazione di carico tra rettilineo e curva non sarà visibile", ha affermato il manager italiano con un po' di rammarico. "Dalle simulazioni è emerso che le velocità massime in rettilineo saranno maggiori rispetto alle attuali. A Milano però abbiamo delle vetture di prova indoor che raggiungono i 450 km/h. Direi che possiamo stare tranquilli su questo frangente. Dunque per la definizione delle condizioni d’integrità non vedo particolari ‘problemi’, mentre per quanto concerne il livello di prestazioni, degrado e funzionamento delle mescole, non avere delle vetture rappresentative sarà per noi un limite. Le gomme resteranno però da 18’’, come le attuali e questo ci permette di fare un determinato tipo di considerazioni. Poi è una sfida tecnica, non facile, ma agiremo così".

Aspetto sollecitazioni

Nel 2026 le gomme saranno sottoposte ad un diverso tipo di sollecitazione, ma ci sono degli aspetti che permettono a Mario Isola di definirsi abbastanza tranquillo in merito a certi aspetti. "Abbiamo vissuto questa situazione già un po’ nel 2014 quando siamo passati dai motori endotermici alle power unit ibride, dove chiaramente c’è una coppia diversa e una sollecitazione diversa sugli pneumatici. All’epoca una delle maggiori preoccupazioni era stata lo slittamento dello pneumatico sul cerchio. Con una coppia così importante trasmessa alla gomma c’era il rischio che tra le due parti si potesse generare uno slittamento dannoso: le due parti muovendosi, vibrano e si perde prestazione. Una serie di effetti collaterali che non vanno bene. La questione comunque è stata superata. Abbiamo lavorato sul tallone, c’è un match tra cerchio e tallone, e va tutto bene. La maggiore coppia sul posteriore ha una certa importanza per l’overheating".

Pirelli, Williams

"Dal punto di vista dei freni", prosegue Isola, "mi vedo più ottimista perché già oggi, il cerchio è molto distante dai freni rispetto alle vecchie specifiche 13’’. Il cestello del freno prima era quasi a stretto contatto con il cerchio e questo permetteva ai team di lavorare sul trasferimento del calore tra freno e il cerchio. Variare la gestione dell’aria interna, riscaldare o raffreddare a seconda delle esigenze. Con il 18’’ e con un freno più distante dal cerchio ora il trasferimento del calore è più limitato. Con le PU del 2026 ci saranno dei cambiamenti ma noi manteniamo il 18’’ e non mi aspetto dunque grossi temi da questo punto di vista. Sono aspetti che discutiamo con i team così che se ci fosse qualche nuova idea noi siamo sempre disponibili ad accoglierla e discuterne per fare tutte le valutazioni del caso".

Sostenibilità ambientale

Ultimo, ma non per importanza il tema sostenibilità. Sempre al centro dei pensieri della Pirelli, della Formula 1 e delle squadre: "Il prodotto 2026 sarà più leggero e questo già di per sé più sostenibile, useremo meno materiali e trasporteremo pneumatici che pesano meno. Quasi tutti i nostri trasporti, avvengo già adesso, situazioni geo-politiche permettendo, via mare, utilizzando dunque dei sistemi meno impattanti per l’ambiente. I pneumatici sono classificati FSC da quest’anno e continueranno ad esserlo. Abbiamo implementato il sistema strip and fit, Ovvero tutti quei set, specie di Wet e Intermedie rimasti inutilizzati durante una gara, vengono smontate dal cerchio, ricontrollate, verificate che il tallone sia rimasto integro durante la procedura e questo ci permette di riutilizzarle anche per un’altra gara. Le nostre fabbriche sono e continueranno ad essere alimentate da energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili. Il nostro progetto dunque di essere sempre più sostenibili continua e ogni dettaglio che riusciremo a mettere in pratica sarà necessario a rendere continuativo detto processo", conclude Isola.


Foto: Pirelli.com e Formula1.it

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